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LE PRIME INIZIATIVE DEL COMUNE DI CASALE MONFERRATO

 

 

1 - LE ORDINANZE

 

1987: DIVIETO dell’ impiego di lastre e manufatti in cemento-amianto, di qualsiasi residuo della produzione sul territorio comunale di Casale Monferrato. Questa ordinanza precede la Legge 257 del 1992 che ha poi vietato l’ impiego dell’ amianto in Italia. N.b. lo Stabilimento è chiuso solo dal 1986.

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1989: OBBLIGO di osservare precauzioni nello smontaggio e rimozione coperture (evitare frantumazioni e rotture, bagnare i manufatti, utilizzare indumenti protettivi…) L’ iniziativa precede le norme tecniche ministeriali poi emanate.

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1995: OBBLIGO per tutti i proprietari di edifici pubblici, locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva, di blocchi di appartamenti, di singole unità abitative, degli edifici destinati ad attività produttive, commerciali e terziarie di DENUNCIARE (CENSIRE) i fabbricati presso l’ ASL. L’ iniziativa supera la norma regionale che imponeva l’ obbligo del censimento solo per gli edifici pubblici.
Viene data grande diffusione ed informazione al pubblico : lo slogan di grande impatto è
“DOBBIAMO ELIMINARE L’ AMIANTO PRIMA CHE L’ AMIANTO ELIMINI NOI. DICCI DOV’ E’”
Il censimento raccoglie segnalazioni per 600.000 mq di superfici di copertura.

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1996: OBBLIGO per chiunque effettui lavori di demolizione o rimozione dell’ amianto (anche per piccoli lavori in economia non soggetti all’ applicazione del D.Lgs. 277/91 ed alla redazione del Piano di Lavoro) di ottenere un PARERE FAVOREVOLE TECNICO da parte dell’ ASL che determina le prescrizioni a tutela della salute e della protezione ambientale.
Nel 2002 tutti i 48 Comuni dell’ ex USL 76 hanno rielaborato ed emesso questa ordinanza. Fino all’ emanazione del D.Lgs. 257/2006, che ha modificato le norme sui Piani di Lavoro, tutti i cantieri dovevano essere sottoposti a parere preventivo dell’ ASL. Oggi le procedure per i lavori in economia sono sostituite da un’ autocertificazione.

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2 - GLI INCENTIVI ALLE BONIFICHE PER I CITTADINI


ANNI 1989–1995: CONTRIBUTO COMUNALE (L/mq): Tale contributo ammontava a L 4.000 per ogni metro quadrato di copertura sostituita dai privati, con un limite di 4.000.000 per ogni richiedente, che venivano erogate ai privati che dimostravano di aver eseguito a proprie spese la rimozione.
L' iniziativa ha consentito nel periodo dal 1989 al 1995 lo smaltimento di mq 26.919 di superfici di copertura.


DAL 1997: SERVIZIO DI RITIRO A DOMICILIO, TRASPORTO E SMALTIMENTO fino a 200 mq
Nel luglio del 1997 è stato attivato un servizio di ritiro a domicilio, trasporto e smaltimento (mediante appalto a trasportatore autorizzato) gratuito fino a un massimo di 200 mq (3000 Kg) di lastre di copertura in cemento amianto oppure, se computabile in volume, fino ad un massimo di 4 mc (nel caso di canne fumarie, comignoli, ecc..). L' iniziativa ha consentito nel periodo dal luglio 1997 al 31.12.2000 lo smaltimento di mq 26.179 di superfici di copertura.

DAL 2001: SERVIZIO DI RITIRO A DOMICILIO e TRASPORTO fino a 500 mq
Visto il positivo riscontro da parte dei cittadini, l’Amministrazione ha stabilito di proseguire il servizio, anche a seguito dell’apertura nel 2001 dell’impianto di discarica per amianto sito in Casale. Dal 2001 al 2005 i cittadini che hanno usufruito comunque del servizio hanno conferito oltre 60.000 mq di superfici di cemento-amianto.

DAL 2006 (con FONDI REGIONALI): ESTENSIONE DEL SERVIZIO DI RITIRO A DOMICILIO e TRASPORTO fino a 500 mq A TUTTA L' USL 76
Nell' autunno 2005 la Regione Piemonte, per risolvere il problema del trasporto dell' amianto, si è resa disponibile a finanziare l' estensione del servizio di Casale ai 47 Comuni dell' ex USL 76. Il Comune di Casale è promotore di un Accordo di Programma sottoscritto da tutti i 47 Comuni. Il servizio è stato attivato nell’ estate 2006.
Il servizio é attivo grazie al finanziamento regionale ed è alternativo ai contributi per la rimozione coperture.
Si ritiene che il servizio possa incentivare ulteriormente le bonifiche evitando a chi non potrà usufruire del contributo le spese di trasporto.

 

 

I MODELLI PER LA RICHIESTA DI RITIRO A DOMICILIO SONO NELLA PAGINA “COSA FARE SE…
 


3 - LE PRIME BONIFICHE DI INIZIATIVA COMUNALE:


1994: ACQUISTATI I MAGAZZINI ETERNIT e bonificate le superfici di copertura. I locali sono ora sede di esposizioni e mostre (fiere annuali) e di un cinema multisala.

09/03/1995: Il Comune di Casale Monferrato con Delibera di Consiglio decide l' ACQUISTO DELLO STABILIMENTO ETERNIT, con fondi propri, per dare inizio ai necessari interventi di bonifica per il recupero dell’area.
L'ex insediamento produttivo è ormai in stato di abbandono e possibile fonte di inquinamento atmosferico.


12/12/1995: Il Tribunale di Genova aggiudica al Comune di Casale Monferrato lo Stabilimento Eternit. Il costo (simbolico) dell' acquisto è di 101 milioni di lire
Per la redazione del progetto di bonifica viene costituita un’apposita
COMMISSIONE DI STUDIO di supporto alla progettazione dell’intervento, composta da tecnici del Comune, dell’Azienda Sanitaria, della Provincia e della Regione che ha elaborato le linee guida di intervento per la bonifica dello stabilimento.

1996: bonificato un primo lotto di COPERTURE DI EDIFICI SCOLASTICI con fondi comunali.

 

 

4 – LA RICERCA DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI


1994: IL PROGETTO URBAN
Nel 1994 il comune di Casale Monferrato decide di partecipare ad un bando europeo (URBAN) per il finanziamento di programmi integrati di sviluppo a favore di settori di città che affrontino in maniera globale problemi economici, sociali e ambientali. Fra gli interventi finanziabili vi sono riattamento di aree dismesse e bonifica di terreni contaminati.

Il progetto prevedeva un insieme integrato di interventi per un complessivo di 23 miliardi di fondi pubblici e 38 miliardi di investimenti privati:
1. bonifica stabilimenti ex Eternit in quartiere Ronzone
2. bonifica 1 milione di mq di lastre di copertura
3. bonifica pavimentazioni cortili e strade con presenza di amianto
4. bonifica greto sponda fiume Po
5. allestimento di una discarica dedicata ai rifiuti delle bonifiche
6. creazione di strutture sanitarie per il controllo dell’ inquinamento da amianto
7. corsi di formazione professionale rivolti alle maestranze impegnate nelle bonifiche
8. riutilizzo aree bonificate e riqualificazione urbana del quartiere Ronzone

Il progetto non viene ammesso a finanziamento, ma il lavoro progettuale viene proposto in sede nazionale e rielaborato per dare vita al Piano d’ Area Critica di Casale Monferrato ai sensi della “legge Seveso” (D.P.R. 175/88), che otterrà il primo finanziamento ministeriale con il Programma Triennale di Tutela Ambientale (P.T.T.A.) 1994-96