I GIARDINI DI CASALE MONFERRATO

I GIARDINI

I giardini pubblici di Casale, che occupano la vasta area tra viale Montebello e la stazione ferroviaria, costituiscono un grande polmone verde per la città  ed un luogo di ritrovo e di svago per grandi e piccoli.

La prima sistemazione a verde della zona risale al 1764, anno in cui il governatore di Casale, marchese Alessandro d’Ormea, diede l’incarico all’architetto regio per un progetto comprendente viali doppi e semplici ed aiuole, al duplice scopo di abbellire la città e di creare un luogo di svago.  

Un secolo dopo, nel 1865, con l’acquisizione da parte del Comune di nuove aree, la superficie a verde pubblico venne ampliata e, su progetto dell’ingegnere milanese Giuseppe Balzaretti,  strutturata in modo simile a quello attuale.

L’opera richiese ingenti lavori di preparazione: demolizione del muro di cinta della Cittadella e del pozzo allora esistente tra le carceri ed il giardino Mellana, costruzione di una rete fognaria, movimenti terra per regolarizzare il suolo, abbattimento di alcuni alberi. Creando uno dei primi esempi di giardino all’inglese in Italia, vennero tracciati nuovi viali, seminati tappeti erbosi e messi a dimora circa 600 alberi di alto fusto, 500 cespugli e 800 << pianticelle di boschina >> (spiree, ligustrum, envoymus, pyracantha…) per una spesa complessiva di L. 47514,55, come risulta da una nota del progettista datata 7 gennaio 1865.

In epoche successive hanno trovato collocazione nei giardini anche monumenti a casalesi illustri: Giovanni Lanza, Filippo Mellana e Giuseppe Antonio Ottavi. Nel 1929 poi è stato inaugurato il monumento ai Caduti, in forma di esedra con gradinata in cui spiccano le figure in bronzo del Fante e della Primavera Italica, opera dell’llustre scultore casalese  Leonardo Bistolfi.

L’abbellimento della grande area di verde pubblico è continuato nel tempo, grazie anche alle donazioni di piante rare o esotiche di alcuni casalesi amanti della botanica.

Oggi gli alberi più numerosi sono gli ippocastani che ornano tutti i grandi viali creando, soprattutto all’epoca della fioritura, un notevole effetto scenografico.   

LE PRINCIPALI SPECIE ARBOREE

Albizia: E’ comune negli Stati Uniti. Alto sino a 7 mt. ha i rami che si espandano in piani orizzontali e ne fanno un albero adatto ad ombreggiare leggermente un tappeto erboso . Le foglie si compongono di dozzine di foglioline. Dall’inizio dell’estate all’inizio  dell’autunno spuntano sopra le foglie , mazzetti arrotondati di fiori rosa simili a piumini.

Olmo: Originario d’Europa, Nord Africa, Asia sud occidentale è molto usato come albero ornamentale , anche se attualmente la sua esistenza è minacciata da una malattia ,’ la grafiosi’ . Può raggiungere i 30 mt. La chioma , alta e stretta , a forma di cupola , ha foglie ovali a margine dentato. Piccoli fiori rossi con stigmi bianchi compaiono prima delle foglie e si sviluppano in frutti alati.

Maclura Pomifera: Originari degli Stati Uniti, è a crescita rapida, non ha parassiti e si adatta ovunque. Raggiunge i 20 mt. ed ha i rami spinosi . Le foglie sono semplici e a margine intero : lucide di colore verde scuro d’estate, acquistano una una bella tonalità gialla in autunno. I fiori sono verdi ed insignificanti . I frutti, di colore giallo verdognolo , sono globosi e simili ad arance. 

Davidia Involucrata : originaria della Cina, è il tipico albero esotico da piantare su un tappeto erboso . alto da 6 a 10 metri, ha chioma espansa e foglie di colore verde brillante: I fiori sono capolini sferici ricoperti da vistose brattee bianche, larghe circa 10 cm e lunghe anche 17,5 cm. che ondeggiano alla brezza sembrano fazzoletti sventolanti.

Liriodendron: originario del Nord america, viene detto anche ‘albero dei tulipani’ per la caratteristica forma dei suoi fiori giallo-vedi con una striscia arancio alla base. Alto da 18 a 35 metri  ha chioma colonnare o conica. Le caratteristiche foglie, a 4 lobi con un’intaccatura all’estremità, hanno un lungo picciolo e sono di colore verde intenso.

Tiglio: E’ molto usato per alberature stradali e come pianta ornamentale in parchi e giardini. Alto sino a 20-25 metri ha chioma ampia e ramifica, foglie cuoriformi con margine dentato ed appuntite all’estremità. I fiori profumatissimi sono  color avorio, riuniti in fascetti penduli inseriti su brattee verde pallido. I frutti sono piccoli ed arrotondati.

Ippocastano: Originario dei balcani, è molto diffuso in viali e parchi per il portamento maestoso  e la ricca fioritura. Alto sin a 35 mt., ha un tronco possente e foglie palmate composte da foglioline di varia grandezza. I fiori sono bianchi, raccolti in pannocchie diritte lunghe 25-30 cm. Vistose e profumate. I frutti globosi e spinosi contengono 1-2 semi bruni e lucidi, le cosiddette castagne d’India.

Magnolia: sempreverde, originaria della parte sud-orientale degli USA, è coltivata come ornamentale nell’Europa meridionale. Alta al massimo 10 metri , ha chioma ampia e conica. Le foglie sono coriacee, ovali di colore verde lucido superiormente, vellutate e rugginose inferiormente. I grandi fiori bianchi sono molto profumati e fioriscono a lungo, dall’estate al tardo autunno. 

Platano: trova largo impiego nelle alberature stradali ed in parchi e giardini, anche perchè è resistente all’inquinamento, a potature energiche e cresce rapidamente. Alto fino a 12-30 metri, ha un tronco diritto e possente dalla caratteristica corteccia sfaldatesi in grandi e sottili placche. Le foglie ampie assomigliano a quelle dell’acero. Le infruttescenze sferiche, prima verdi e poi marroni, persistono sull’albero quasi tutto l’anno. 

Betulla: E’ un albero della chioma rada e leggera, tipico delle regioni settentrionali temperate, alto fino a 25 metri. La caratteristica corteccia è liscia e sottile, bianca con piccole macchie nere; le foglie triangolari con base arrotondata e margine dentellato diventano giallo oro in autunno. I frutti sono coni penduli che dopo l’inverno si sfaldano liberando semi alati.

Quercia: Sin dagli albori dell’umanità ha assunto un ruolo di primo piano nella vita della comunità ed il suo culto era praticato da molti popoli. E’ un albero che può raggiungere i 45 metri di altezza ed i 1.000 anni di vita. Il tronco è diritto e molto robusto; la foglia è obovata con margine lobato, di color verde scuro e lucida superiormente, più pallida e opaca inferiormente. I frutti sono ghiande a forma ovato-oblunga, protetta da una cupola a squame.

Faggio: Vive in quasi tutta l’Europa ed è frequente in parchi e giardini,  soprattutto nella varietà a remi penduli o a foglie purpuree. Alto sino a 25 metri , ha un tronco diritto e regolare, con corteccia liscia grigio –argento. La chioma è folta, le foglie sono lucide, con margine ondulato e di colore verde scuro o purpureo a seconda della varietà. Ha i fiori maschili e femminili in grappoli separati sullo stesso albero.

GingKo Biloba: di origine cino-giapponese è considerato un fossile vivente. Può arrivare in 20 anni ad un’altezza di 15 metri. La chioma è stretta ed eretta da giovane, largamente espansa nell’esemplare adulto. Le foglie sono spesse, bilobate, a ventaglio con un’insenatura all’apice. Difficilmente attaccate da parassiti, sono di colore verde chiaro, in autunno prima di cadere diventano giallo oro. I fiori maschili e femminili, crescono su alberi separati: i frutti sono gialli e di odore molto sgradevole.