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MONITORAGGIO DELL’ARIA SULLA MASSICCIATA FERROVIARIA CONTENENTE AMIANTO, TRA CASALE E TERRANOVA 4/10/2003
La Giunta di Casale, nella seduta straordinaria di martedì scorso, ha deliberato di richiedere all’ARPA e all’ASL 21 il monitoraggio dell’aria nei pressi della massicciata ferroviaria della tratta Casale-Terranova per disporre di elementi utili alla valutazione della pericolosità dell’amianto contenuto nella stessa.
La segnalazione della presenza di pietrisco contenente amianto nella massicciata, ripristinata a seguito dell’alluvione di ottobre 2000, era avvenuta tramite l’esposto presentato nel maggio di quest’anno dal sig. Federico Cappello.
Dopo tale denuncia erano intervenute l’ ASL 21 e l’ A.R.P.A. – Centro Regionale Amianto di Grugliasco – che avevano provveduto al prelievo di campioni di tale pietrisco. Le analisi effettuate dai laboratori A.R.P.A. hanno confermato trattarsi di pietre verdi (serpentino) con presenza di amianto del tipo crisotilo.
“La normativa attuale - precisa l’Assessore alla Tutela Ambientale Riccardo Revello - non prende in esame la valutazione di fibre eventualmente rilasciate nell’aria da tale materiale. E’ necessario ricordare che la bonifica che si sta attuando sul territorio è strettamente legata alla valutazione della pericolosità per la quantità di fibre libere di amianto che siano causa di patologie per l’apparato respiratorio. Diventa primario, pertanto, in questa fase provvedere subito ad una accurata valutazione del rischio. Tutto ciò ha l’obiettivo di evitare interventi incontrollati che potrebbero provocare rilascio di fibre nell’aria e conseguentemente aggraverebbero la situazione ambientale”.
Sulla questione dei rifiuti contenenti amianto la Regione Piemonte ha richiesto, già nel dicembre 2002 al Ministero dell’Ambiente, un parere in merito alle modalità per determinare la pericolosità di detti rifiuti, evidenziando come la normativa abbia come riferimento solo la concentrazione di amianto nel rifiuto stesso, indipendentemente da qualsiasi valutazione circa il fatto se l’amianto si presenti o meno sotto forma di fibre libere.
La risposta del Ministero ha descritto sostanzialmente la normativa vigente che classifica il rifiuto sulla base dell’amianto presente nel materiale. Intanto l’argomento è arrivato in discussione in una seduta della Commissione Europea a Bruxelles, tramite una petizione del sig. Cappello ed anche il Senato italiano se ne è occupato, con una interrogazione dell’On. Tommaso Zanoletti presentata nel luglio scorso.
“Considerato che nell’area casalese sono stati eseguiti e in parte sono tuttora in corso numerosi interventi di bonifica, alcuni anche a carattere innovativo e sperimentale, per l’ eliminazione dell’ amianto di cui si era rilevata la presenza nel territorio nelle più svariate forme: materiali da costruzione (cemento amianto, pannelli isolanti, manufatti vari), depositato in particelle sulla sponda del fiume Po, in forma friabile cosiddetto “polverino” o impregnato nei feltri utilizzati durante la lavorazione del cemento-amianto – prosegue l’Assessore Revello - Abbiamo ritenuto opportuno l’approfondimento di questa problematica a livello nazionale per consentire procedure efficaci ed idonee al completamento della bonifica territoriale”.
Ecco perché il documento approvato dalla Giunta contiene, oltre alla già citata richiesta all’ARPA e all’ASL 21 di effettuare il monitoraggio dell’aria, anche un sollecito al Ministero della Sanità e alla Regione Piemonte, quali autorità competenti, affinché provvedano ad approfondire l’argomento, mediante:
1) l’apertura di una istruttoria sul caso specifico della presenza di amianto sulla tratta ferroviaria Casale-Terranova, al fine della valutazione del rischio sanitario per la popolazione.
2) un approfondimento legislativo che tenga conto della possibilità di rilascio di fibre nell’aria da parte del materiale in argomento.
La delibera è stata approvata all’unanimità e resa immediatamente esecutiva.