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Il Museo Civico raddoppia: Casale inaugura la Pinacoteca 10/10/2003
Si è svolta sabato 11 ottobre l’inaugurazione del Museo Civico di Casale, con grande afflusso di visitatori.
Si sono infatti conclusi i lavori di raddoppiamento della superficie espositiva e di allestimento, finanziati dalla Regione Piemonte in collaborazione col Comune di Casale Monferrato.
Il nuovo allestimento sarà presentato in una conferenza stampa che si terrà mercoledì 24 settembre alle ore 12 negli splendidi locali di Palazzo Barolo a Torino: saranno presenti la Sovrintendente per il Patrimonio Storico Artistico del Piemonte Carla Enrica Spantigati, l’Assessore Regionale alla Cultura Giampiero Leo, il Sindaco di Casale Paolo Mascarino, l’Assessore casalese per la Cultura Carlo Baviera, la Responsabile del Museo Civico Germana Mazza, la Dottoressa Alessandra Guerrini della Sovrintendenza e il progettista del riallestimento Stefano Trucco.
“Il nuovo allestimento è per noi tutti fonte di grandissima soddisfazione – commenta l’Assessore per la Cultura Carlo Baviera – e grazie all’intervento della Regione il Museo Civico di Casale vedrà le proprie opere esposte in un percorso temporale che coprirà più di sei secoli di storia dell’arte, con pezzi mai esposti prima al pubblico”.

Il percorso espositivo
Apre la visita la Galleria del Settecento, il corridoio con lucernai che portava alle camere dei monaci e che oggi ospita i dipinti grandi del Guala e di altri autori di quel periodo nonché il modellino ligneo della Cappella di Sant’Evasio.
Dalla galleria si accede alle sale a tema: la Sala di Santa Croce, che propone la lettura del complesso (convento e chiesa) in cui è collocato il Museo; la Sala del Polittico, dove è possibile ammirare, oltre al Polittico Spagnolo di fine Trecento, alcuni busti di imperatrici romane e un gruppo di dipinti fiamminghi raffiguranti scene di vita quotidiana, opere collezionate dal banchiere Giuseppe Raffaele Vitta.
Il Loggiato dà inizio al percorso cronologico: tra i bassorilievi in marmo e terracotta del Quattro e Cinquecento ricordiamo la lastra tombale di Defendente Suardi.
Le sale successive accolgono le tavolette dipinte provenienti da Palazzo Pico, lo stendardo del Corpus Domini di ambito spanzottiano, due dipinti degli artisti vercellesi vicini a Bernardino Lanino e Raffaele Giovenone il Giovane, le tele di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, di Giorgio Aberini, di Orsola Caccia. Fino ad arrivare alla Sala dei Caravaggeschi, con dipinti di Niccolò Musso, Francesco Vertua, Giuseppe Vermiglio.
La Sala dei Fiamminghi ospita le opere acquistate nelle Fiandre dalla famiglia Mossi tra Cinque e Seicento.
Siamo nella seconda galleria, messa in risalto dallo splendido stendardo di inizio Seicento attribuito a Maffeo da Verona e arricchita da quadri di autori italiani del Seicento e Settecento, tra i quali ricordiamo Francesco Cairo e Melchiorre Ghiraradini.
La galleria dà accesso all’imponente Salone del Vitoli, dal nome dell’architetto che ha trasformato la sala capitolare dei frati Agostiniani, ove sono ospitati i ritratti dei personaggi che hanno avuto un ruolo di primo piano nella storia casalese dell’Ottocento, da Napoleone a Clara Leardi.
Sul Salone Vitoli si apre la Sala del Risorgimento, con dipinti e busti che documentano gli ideali dell’Unità d’Italia, periodo in cui Casale ha ricoperto un ruolo di primo piano.
Siamo alle Sale dell’Ottocento, dedicate alle opere piemontesi-lombarde del periodo per poi passare al Novecento con la collezione Morbelli, che chiude la pinacoteca e conduce idealmente ai gessi del Bistolfi.