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BISTOLFI IN IDEOGRAMMI 6/6/2001
Lo scultore Casalese Leonardo Bistolfi è ben conosciuto in Giappone e troverà degna collocazione al Museo di Arti Occidentali di Tokio
BISTOLFI IN IDEOGRAMMI

Che Bistolfi fosse ben conosciuto in Giappone lo si era riscoperto grazie al recente intervento di Anne Pingeot conservatrice del Museo d’Orsay apparso anche sul catalogo della Gipsoteca Casalese edito in occasione della quinta sala. Una recente corrispondenza tra Akiya Takanashi direttore National Museum of Western Art di Tokio ed il Museo Civico di Casale Monferrato ha però portato nuovi elementi per valutare quale sia l’interesse del collezionismo orientale nei confronti di queste opere.

Come è noto la collezione di opere di Bistolfi si trova in Giappone per merito del barone Kojiro Matsukata che nella primavera del 1918 venne appositamenti in Italia per acquistare opere di Segantini e del Bistolfi. Furono comprate opere già ultimate e ordini di commisione; il tutto fu spedito in giappone appena al ternine della guerra. Ci sono notizie di parte della collezione danneggiata dal terremoto del 1923, ma le fotografie mostrano opere in buone condizioni.

Insieme alla lettera da Tokio è giunto anche un numero del Journal of the National Museum of Western Art interamente dedicato a Bistolfi, vi si descrive la storia delle opere giapponesi che attualmente si trovano in custodia presso gli eredi del barone Matsukata a Osaka. L’articolo menziona naturalmente anche la collezione casalese. Le fotografie ritraggono sei opere tutte realizzate in marmo: Le spose della Morte copia dell’opera eseguita per la cappella sepolcrale Vochieri di Frascarolo, La bellezza liberata dalla materia, copia in marmo del celebre Monumenti a Giovanni Segantini, il Funerale di un eroe Monumento sepolcrale per Angelo Girello (il bozzetto in gesso è a Casale l’originale a Montevideo), la scultura gli Amanti (al Museo esiste solo il Gesso, il marmo quindi è stato realizzato appositamente per il Giappone), il dolore confortato dalle memorie per il monumento sepolcrale per la famiglia Durio e La vita trascinata dal fascino della Morte, per il monumento funerario Abegg in una collocazione identica a quella dell’originale a Zurigo, rispettando quindi le indicazioni di Bistolfi. Purtroppo le foto mostrano opere all’aperto e questo fa pensare siano state permanentemente esposte alle intemperie.

Il Museo delle Arti Occidentali di Tokio ha concluso le trattative per acquistare i Bistolfi dagli eredi di Matsusaka per poterli esporli da fine estate nella capitale giapponese.

"La riscoperta di Bistolfi in paesi così lontani fa sicuramente onore ad uno dei nostri più importanti concittadini - commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Baviera - lo scultore casalese può diventare davvero l’ambasciatore della bellezza e dell’arte della nostra città".


L’ Ufficio Stampa

Alberto Angelino