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SOPRALLUOGO ALLE CASERME
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21/5/2001
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Si è svolto come previsto nella mattinata di lunedì 21 maggio il sopralluogo alle strutture militari di Casale Monferrato per individuare la presenza di amianto.
Erano presenti il Magg. Fabrizio Fontana della 1a direzione del genio Militare di Torino, L’Assessore all’Ambiente del Comune di Casale Elena Sassone, l’arch. Pier Carla Coggiola dello Stesso Assessorato, il Dott. Lauria direttore del Centro amianto dell’ARPA, la Dott.sa Enza Minzocchi dell’ASL 21, l’ing Stefano Rigatelli e l’ing Mauro Porta della Regione Piemonte
l’iniziativa era stata più volte sollecitata sia dal Comune di Casale che dalla Regione Piemonte, che ha effettuato le convocazioni, per valutare l’estensione e lo stato di conservazione delle strutture in amianto, soprattutto all’interno delle caserme ormai inutilizate.
Il sopralluogo, che per la prima volta ha riunito autorità militari e tecnici impegnati nella prevenzione amianto è incominciato dalla Caserma Bixio intorno alle 10.20. Il grande complesso militare è certamente quello che desta più preoccupazione con oltre 22.000 mq di tetti in Eternit dislocati su più edifici, anche se non è stato rilevato altro impiego di amianto come polverino o materiali isolanti. Le procedure per la dismissione appaiono ancora lunghe ed il futuro del complesso incerto.
Situazione migliore per gli altri edifici: al Poligono di tiro le copertura in amianto, si limita a un centinaio di mq sui tetti della palazzina.
Anche le Casermette della Mazza, di costruzione più recente, e che erano già state oggetto di lavori di ristrutturazione nello scorso decennio, non presentano problemi particolari: circa 400 metri quadri di superfici di amianto su due tettoie interne, poco esposte al vento in mezzo ad una vegetazione che ormai invade tutti gli edifici.
L’Assessore Sassone ha commentato così i lavori della mattinata: "Ci sembra che questo sopralluogo sia servito da stimolo, soprattutto per le autorità militari, percomprendere quale sia l’entità del nostro problema. L’amministrazione si è impegnata costantemente per la bonifica dell’amianto, venendone finalmente a capo dopo decenni di sforzi, operati congiuntamente a tutti gli Enti Pubblici. Ora è imperativo completare questo lavoro. Occorre quindi che i complessi militari siano dismessi al più presto, ma, intanto che si compie l’iter necessario, ci sia un segno di responsabilità nei confronti della cittadinanza. Così come è stato fatto per gli edifici comunali si può procedere in una bonifica a lotti che cominci magari dalle parti più facilmente asportabili o più vicine alle abitazioni".
L’ Ufficio Stampa
Alberto Angelino
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