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A Casale successo del convegno “Un libro nella culla” 2/4/2003
Si è svolto venerdì 28 marzo a Casale il Convegno “Un libro nella culla”, legato al progetto nazionale “Nati per leggere” cui l’Assessorato casalese per la Cultura ha aderito con la fattiva collaborazione della Scuola Media Statale “Hugues-Alighieri-Trevigi”.
Il progetto ha durata triennale e propone una campagna per la tutela del diritto del bambino a occasioni di sviluppo cognitivo ed affettivo: l’impegno dell’Amministrazione casalese è quello di accrescere lo spazio dedicato ai giovanissimi nelle strutture librarie e bibliotecarie cittadine, e questo grazie al supporto tangibile della Biblioteca Civica di Casale, dell’ASL 21, del Consultorio, dei Pediatri e delle librerie.
Il Convegno “Un libro nella culla” ha riscosso un notevole successo, con la partecipazione del personale degli asili nidi e della scuola e un notevole interesse da parte del pubblico: significativa la presenza di due banchi di librai cittadini che hanno proposto un’ampia panoramica dei volumi adatti ai bambini della fascia d’età da zero a cinque anni.
La Sezione Ragazzi della Biblioteca Civica ha provveduto alla distribuzione di proposte di lettura redatte dal proprio personale ed indirizzate a genitori e personale specializzato, tutti volumi reperibili negli scaffali della biblioteca casalese: è stato inoltre distribuito un segnalibro realizzato a cura del Laboratorio “La bottega dei suoni e dei colori”.
Il convegno è stato aperto dal Sindaco Paolo Mascarino che, porgendo i saluti ai convenuti, ha brevemente illustrato i progetti dell’Amministrazione relativi alla Biblioteca e al suo prossimo trasferimento nei locali in restauro del Castello dei Paleologi.
L’Assessore per la Cultura Carlo Baviera prima di procedere ad illustrare i dettagli pratici della messa in atto del progetto ha ricordato l’importanza della comunicazione fra genitori e figli, in modo particolare dello strumento della voce: il progetto “Nati per leggere” “fonda parte consistente della propria importanza sulla lettura ad alta voce come strumento che fa del genitore un “artefice dell’anima” e per la prima volta è stata realizzata una sorta di collaborazione tra istituzioni culturali, mondo dell’istruzione e professionalità dell’ambiente sanitario, in particolar modo i pediatri che hanno colto con grande sensibilità l’importanza dell’avvenimento. Uno dei frutti più significativi ritengo sia l’allestimento dei uno spazio bibliografico all’interno dell’Asilo Nido di Oltreponte”. L’Assessore ha inoltre ricordato come la bibliografia sia stata realizzata scegliendo fra i numerosi testi presenti in Biblioteca, indicando 77 titoli pubblicati da poco e quindi facilmente reperibili.
Roberto Denti, esperto di letteratura per l’infanzia della Libreria dei Ragazzi di Milano ha parlato dell’importanza della lettura delle immagini del periodo della prima infanzia, consigliando di far progredire la visione di un’immagine da semplice a complessa per poter offrire una strategia di lettura che resti valida per la comprensione nel momento in cui i bambini apprenderanno a leggere anche da soli.
Michela Morovich, arteterapeuta del Laboratorio “La bottega dei suoni e dei colori” ha sottolineato il ruolo del linguaggio orale soprattutto nella relazione madre – bambino, paragonata a un momento magico in cui la comunicazione orale (attraverso al voce materna) si fa protagonista insieme col corpo, veicolo di relazione e strumento di identificazione sociale; il libro rimane strumento ideale per entrare nel mondo del bambino e stimolarlo all’apprendimento attraverso un’esperienza globale della realtà che lo circonda.
Nel suo intervento il pediatra dell’ASL 21 Fabio Papili ha tracciato un breve e significativo excursus di come sia la nostra società, diventata sempre più complessa e di quanto sia necessario trovare il tempo di entrare in relazione con essa, anche attraverso l’ausilio di fiabe e filastrocche.
La neuropsichiatria infantile Maria Teresa Siri si è soffermata sull’opportunità che la lettura di fiabe in età prescolare offre di conoscere, affrontare e sublimare le paure del bambino: la voce della mamma che il bambino riconosce fin da quando è ancora in grembo è la voce che più di ogni altra offre al bambino l’occasione di affrontare le paure che emergono dalle fiabe e che aiutano alla formazione emotiva.
Ultimo non certo per importanza l’intervento di Rita Valentino Merletti, autrice del libro “Leggere ad alta voce” (ed. Mondadori) che ha ricordato i motivi dell’importanza di un tale gesto, che educa all’ascolto, facilita l’apprendimento e lo sviluppo del linguaggio, induce la creazione di immagini mentali autonome, crea un territorio comune di idee, immagini, emozioni, permette di conoscere testi (o passaggi, o strutture) che risulterebbero troppo difficili per una lettura individuale. La Merletti ha quindi enunciato delle semplici regole da rispettare per una efficace lettura ad alta voce, come la scelta dei testi e l’attenzione ai gusti e ai tempi di attenzione del bambino, oltre alla necessità di una certa lentezza e la messa al bando di ogni atteggiamento autoritario o ricattatorio che freni l’immaginazione del bambino.
Alle relazioni è seguito un interessante dibattito tra il pubblico e i relatori professionisti per chiarire alcuni degli aspetti interessantissimi emersi nel corso della giornata di studio.