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Bonifica amianto: pronti a partire 6/6/2002
Deciso l'intervento di bonifica della coperture in aminato delle Caserme Bixio e Mazza
Marzo 2003 potrebbe essere il momento di inizio dei lavori per la rimozione, lo smaltimento e la sostituzione di coperture d’amianto delle Caserme Bixio e Mazza di Casale Monferrato, ed alcune coperture del Poligono. Complessivamente oltre 35.000 metri quadrati di superficie, per una spesa complessiva di oltre un miliardo e mezzo di vecchie lire. Di questa cifra il 50 % sarà a carico del Comune che utilizzerà i fondi statali stanziati per la bonifica degli edifici pubblici e con i quali si provvederà alla rimozione ed allo smaltimento delle coperture. Il restante 50 % sarà a carico della proprietà delle strutture militari che dovrà provvedere alla sostituzione.
“ E’ un importantissimo risultato – ha dichiarato il Sindaco Paolo Mascarino al termine dell’incontro svoltosi in Regione ed al quale hanno preso parte il Generale Raniero Ranieri per il Ministero della difesa ed alcuni suoi collaboratori del comando di Torino. Finalmente dopo sollecitazioni ed incontri siamo riusciti ad ottenere dall’Esercito l’impegno a rimuovere i tetti di amianto delle Caserme di Casale Monferrato”
Molto soddisfatto l’Assessore Luigi Merlo il quale ha sottolineato come nell’ambito dell’incontro si siano delineate le linee guida per la riconversione delle strutture dismesse
“ La definizione degli interventi di bonifica dà concretezza alla volontà di recupero ed inserimento degli edifici militari nel tessuto urbano con la creazione di infrastrutture utili alla collettività”
E’ previsto infatti l’allestimento di un tavolo di lavoro al quale prenderanno parte Comune, Provincia, Regione ed Agenzia del Demanio per individuare la destinazione dei complessi.
Per quanto riguarda la Caserma Mameli di Via Cavour, si parla già di un area da destinare a nuovi parcheggi in modo da facilitare l’afflusso in centro e contribuendo alla sua rivitalizzazione.
Per quanto riguarda la Bixio, di notevole pregio architettonico, si ipotizza di destinare circa il 40% dei 100 mila metri quadrati alla eventuale sede della seconda Corte d’Appello, mentre si stanno valutando i possibili usi del restante 60 % e della vastissima area della Caserma Mazza ( 200 mila metri quadrati)