Comunicati Stampa



Red Eye ownz u

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Teatro Municipale SARTO PER SIGNORA 15/2/2008
ZUZZURRO & GASPARE presentano SARTO PER SIGNORA 15 e 16 febbraio - ore 21.00
FOX & GOULD produzioni e CHERESTANI’ produzioni
ZUZZURRO & GASPARE
presentano




SARTO PER SIGNORA
di
GEORGES FEYDEAU


con
ANDREA BRAMBILLA
NINO FORMICOLA
CAMILLO MILLI
ELEONORA D’URSO
MARCO ZANUTTO
MARIANNA DAL COLLO
DESIREE GIORGETTI
GIOVANNI PROSPERI


Regia di
ANDREA BRAMBILLA


Scene di ANTONELLA CONTE
Costumi di PAMELA AICARDI
Luci di RAFFAELE PERIN





“SARTO PER SIGNORA”


Primo grande successo dell’allora venticinquenne Georges Feydeau, “Sarto per signora” fu accolto, sin dalla sua prima rappresentazione nel 1887, da un grande consenso della critica e del pubblico, contribuendo significativamente al rilancio del vaudeville ottocentesco, destinato alla decadenza.
Da allora questa esilarante piece non ha smesso di divertire il suo pubblico, grazie ad un meccanismo comico perfetto, un congegno ad orologeria che strappa risate a getto continuo.
Tutta la vicenda gravita intorno al dottor Moulineaux il quale, per coprire un tentativo di scappatella extra-coniugale, inventa bugie sempre più inverosimili finchè, invischiato nelle sue stesse finzioni, si trova obbligato a farsi passare come “sarto per signora”. Attorno a lui agiscono: sua moglie Yvonne, ingenua e fragile; la pedante suocera,signora Aigreville ; il candido domestico Etienne; l’irresistibile Suzanne, sua potenziale amante e moglie di Aubin, che a sua volta è amante di Rose, ex prostituta che finge di appartenere all’aristocrazia parigina e con la quale lo stesso Moulinaux anni prima aveva avuto una relazione; Rose in realtà era stata sposata con un paziente di Moulinaux: il povero Bassinet, sfortunatissimo marito tradito e abbandonato.
Le avventure-disavventure dei personaggi sembrano svilupparsi spontaneamente, come in un gioco del caso, che l’autore si diverte ad osservare assieme allo spettatore. In realtà, ad una lettura più attenta, ci si accorge che l’autore obbliga i propri personaggi ad una travolgente danza degli equivoci, sempre più intricata. Nulla è lasciato al caso. Tutti i personaggi interagiscono tra loro, incontrandosi e sfuggendosi, creando situazioni ad incastri, sempre più sorprendenti, disegnando come una tela di ragno.
Feydeau è un gran burattinaio che ,a freddo, inventa le occasioni e poi si diverte ad osservare i suoi personaggi che si dibattono disperatamente, lui non dà giudizi moralistici. Offre loro una raffica di battute, uno scoppiettante fuoco di artificio. Ma prima ancora che un teatro di battute, questo è un teatro di situazione, dell’equivoco all’ennesima potenza. Il lieto fine di questa farsa non è così scontato, i personaggi, una volta calmate le acque, sono pronti a ricominciare i loro intricatissimi imbrogli.
La farsa è figlia del suo tempo: ci offre un esempio della borghesia cinica, disincantata e bigotta. Siamo in piena Belle Epoque, ma la borghesia di oggi non è così dissimile: è come trovarsi di fronte ad uno specchio deformante, in cui osservare i nostri molti vizi e le nostre poche virtù.
Oggi come ieri. Così, ridendo dei personaggi, in realtà ridiamo di noi stessi, anche se non vogliamo confessarlo. Certo si può cercare di approfondire un poco la psicologia dei personaggi, ma non più di tanto: la loro lievità non lo consente. Nel vorticoso, velocissimo rincorrersi, che obbliga ad un ritmo indiavolato di interpretazione , i nostri eroi si rivelano prototipi perfetti della pochade, dove non si lavora, dove si parla tanto di corna, di tradimenti, di amanti, ma in realtà non si conclude mai. È una favola , a cui bisogna lasciarsi andare, per sorridere, ridere e divertirsi.

Allegati:
La Compagnia:  -  Comunicato STAMPA.pdf
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