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Ex Piemontese: Il Sindaco ha reso noti 30/1/2007
alla Giunta e alla Commissione Ambiente-Urbanistica i risultati dei carotaggi alla “Ex Piemontese”.

Dei 44 siti campionati all’interno dell’area “Ex Piemontese” soltanto sedici presentano tracce di manufatti contenenti amianto e la zona interessata risulta essere ben definita e limitata. Per quanto concerne ancora la presenza di materiale contenente amianto, questa è stata riscontrata negli strati più superficiali, al massimo fino a 50 centimetri al di sotto del piano di campagna, mentre i carotaggi hanno raggiunto i 5 metri.
Sono queste, in sintesi, le risultanze dell’analisi dei carotaggi effettuata su richiesta dell’Amministrazione Comunale da parte dell’ “U.O.A. – Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro – S.Pre.S.A.L.” dell’Asl 21.
La relazione sull’analisi dei carotaggi è stata inviata dall’Asl al Sindaco, il quale – come preannunciato – nel rispetto delle preorogative istituzionali, ha posto alla conoscenza della Giunta e, successivamente, della Commissione congiunta Ambiente-Urbanistica, la relazione stessa nella giornata di lunedì 29 gennaio.
I risultati emersi dalle analisi sono confortanti– commenta il Sindaco Paolo Mascarino – poiché la presenza di amianto nel sito è esigua e, soprattutto ben delimitata e non interessa strati profondi del sottosuolo. Caratteristiche queste che permettono un’opera di risanamento completa realizzabile, nel pieno rispetto delle regole, in tempi tutto sommato brevi. Insomma – conclude il Sindaco – non siamo certo davanti a una discarica di amianto, caso questo che se si fosse avverato avrebbe richiesto ben altre misure e ben altre scelte per quell’area”.
Alla luce della risultanze fornite dalla Asl l’Amministrazione Comunale ritiene, quindi, che il progetto indicato per l’area “Ex Piemontese” non trovi motivi per essere modificato, anche e soprattutto sulla scorta delle caratteristiche dell’inquinamento (ridotta quantità, area ben delimitata, esclusione di strati oltre i 50 centimetri del sottosuolo).
Per quanto concerne le conclusioni cui sono giunti i tecnici dell’Asl, queste vengono da questi ultimi sintetizzate in quattro punti:
• Relativamente alla superficie oggetto di carotaggio l’area interessata dalla presenza di aminato pare esser ben definita e quindi facilmente delimitabile in un’ottica di intervento finalizzato alla bonifica
• La presenza di amianto interessa solo gli strati più superficiali delle carote osservate e più precisamente dal piano di campagna a -50 cm. La maggior porzione di materiale prelevato è riferibile ad argille
• L’amianto è presente principalmente sotto forma di sfridi di manufatti (lastre di copertura, tubazioni, ecc.) tale reperto si presenta a volte compatto, sminuzzabile solo con l’ausilio di attrezzi ed a volte friabile, facilmente modificabile con la forza delle sole dita. Tale situazione si può spiegare con un diverso stato di conservazione degli sfridi che è funzione dell’usura meccanica e della impregnazione d’acqua.
• La ridotta coesione delle fibre di amianto rispetto al loro legante (generalmente cemento), fa si che sia riscontrabile anche una certa quota di fibre libere miscelate al terreno. Tuttavia, pur non disponendo del dato quantitativo, l’obiettività dell’osservazione depone per una presenza limitata, certamente non paragonabile alle pecentuali riscontrabili nei polverini.