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Il nuovo libro di Gioanola a Palazzo Sannazzaro 27/9/2006
giovedì 5 ottobre alle ore 21,15


Il prof. Elio Gioanola, docente di Letteratura Italiana all’Università di Genova presenterà a Casale Monferrato, nella prestigiosa sede di Palazzo Sannazzaro, via Mameli 63, giovedì 5 ottobre alle ore 21,15, il suo romanzo Giallo al Dipartimento di Psichiatria (Jaca Book, Milano 2006).
Interverranno il prof. Dionigi Roggero e il prof. Davide Sandalo, Assessore provinciale alle Politiche Agricole. La serata è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale Monferrato, dalla Provincia di Alessandria e dall’associazione “Amici della Biblioteca”.
Ecco qualche cenno di trama.

La morte per un colpo di pistola di un noto primario, nello studio di un Dipartimento universitario di psichiatria, porta all’arresto di un collega della vittima, che da sempre gli è stato oppositore. L’arrestato, infatti, incarna un’idea della malattia mentale e della sua cura opposta a quella dell’ucciso, sostenitore convinto della farmacopsichiatria. Rinchiuso nel supercarcere di S. Gabriele, il mite prof. Apfelbaum incontra un ex brigatista rosso, laureatosi con lui anni prima. Ma qui egli ha anche modo di incontrare il proprio lontano passato, in quanto il carcere è posto nelle vicinanze del suo paese d’origine, che risuscita in lui memorie e nostalgie sepolte. Così il carcere diventa occasione di una svolta esistenziale profonda, oltre che di un approfondimento delle sue convinzioni esistenziali e professionali, nelle discussioni con l’ex brigatista Memo e negli incontri con i reclusi in questo universo concentrazionario. Essendo innocente, incastrato in quella vicenda per una serie di circostanze sfavorevoli, si arrovella su chi mai possa essere il colpevole di quell’uccisione, ma non riesce a venirne a capo, malgrado tutte le ipotesi avanzate da lui e da altri. Emarginato nei giochi di potere universitari, per la sua opposizione ai metodi psichiatrici succubi della presunzione scientista, praticati dal defunto prof. Delle Balze, ma anche per la scarsità di spirito competitivo, il protagonista della storia trova nei cinque mesi della lunga estate trascorsi in carcere l’occasione per approfondire adeguatamente i suoi convincimenti umanistici. In questa custodia forzosa, ma che assume anche il senso di una dolce deriva alla culla materna, il prof. Apfelbaum attende con serenità la conclusione della vicenda, prestandosi anche all’allestimento di uno spettacolo pirandelliano, che Memo cura come regista del gruppo teatrale carcerario.

La soluzione del giallo arriva all’improvviso, dopo una catastrofica alluvione che segna la fine della lunga afosa estate e, insieme, della carcerazione. Il complicato giallo della storia, intrecciato ad una serie di riflessioni sul senso, o non senso, della modernità (il mito progressista, l’onniscienza della scienza, la medicalizzazione del disagio mentale, la violenza, il modello americano), costruisce un racconto ricco di motivazioni ideologiche e, insieme, di avvincente lettura.