Comunicati Stampa



I sindaci non mollano: 20/9/2006
l’ASL resti a Casale
I Sindaci dei Comuni facenti parte della Conferenza dell’ASL 21 martedì 19 settembre si sono recati a Torino, presso la sede del Consiglio Regionale, per ribadire la volontà di mantenere la sede dell’ASL a Casale Monferrato.
Tutto era cominciato lunedì, con l’assemblea preparatoria della Conferenza dei Sindaci, che ha approvato all’unanimità il documento da presentare in Regione per mano del Presidente Gian Piero Tribocco. Nella giornata di ieri, i Sindaci si sono recati tutti, con la fascia tricolore, a Torino a Palazzo Lascaris, dove sono stati ricevuti dalla Presidente Bresso, dall’Assessore alla Sanità Mario Valpreda e dall’Assessore ai Servizi Socio-assistenziali Migliasso, oltre alla presenza di diversi assessori regionali e dei capigruppo del Consiglio Regionale, nonchè di una nutrita rappresentanza di Consiglieri regionali: la seduta in corso del Consiglio è stata infatti ad un certo punto sospesa per consentire l’audizione della delegazione dei sindaci monferrini al gran completo.
Il primo a prendere la parola in ferma difesa dell’ASL, e a manifestare il dissenso del territorio all’accorpamento delle tre ASL alessandrine in un’unica ASL, è stato il Sindaco di Casale, Paolo Mascarino, che ha ribadito, ancora una volta, la grande compattezza dei Sindaci del Monferrato nel presentare le istanze dei cittadini: “la contrarietà a questo accorpamento nasce in primo luogo dal carattere unico dell’ASL 21, che è interprovinciale e comprende i Comuni di Moncalvo (Asti), Trino, Palazzolo (Vercelli),: un accorpamento porterebbe alla disgregazione del territorio e ad un calo dei servizi. Attualmente l’ASL 21 serve un territorio omogeneo, unito da oltre 30 anni di attività in vari settori e siamo, è bene ricordarlo, l’unico caso in Piemonte di Comuni che hanno affidato in delega proprio all’ASL i servizi socio-assistenziali, servizi che sono da tutti apprezzati per la loro ottima qualità ed efficienza”.
All’intervento di Mascarino ha fatto seguito quello di Mario Tribocco, Sindaco di Gabiano e medico presso l’Ospedale S. Spirito, che ha evidenziato “l’assoluta necessità del mantenimento della sede dell’ASL a Casale, in quanto la perdita della sede comprometterebbe lo sviluppo dei servizi ospedalieri. Lontani dalla “mente pensante” e dal management è difficile avere dei seri programmi di sviluppo e di investimenti adeguati, col risultato di portare al depotenziamento di una struttura che ora, invece, funziona, e funziona bene”.
Il Sindaco di Trino, Giovanni Ravasenga, ha sottolineato come Casale e la sua ASL interprovinciale abbiano sempre dato prova di efficienza e pronta risposta alle esigenze dei territori e ha proposto, piuttosto che compromettere 30 anni di riuscite sinergie, di considerare come ultima ipotesi, e in via subordinata, quella di aggregare Casale all’ASL di Vercelli.
Infine, il Presidente della Conferenza dei Sindaci Gian Piero Tribocco nel suo intervento conclusivo, seguito alla lettura integrale del documento approvato all’unanimità dalla conferenza stessa, ha sottolineato l’importanza dell’ASL come elemento aggregante del territorio: “non permetteremo a nessuno di cancellare 600 anni di storia e 30 anni di lavoro condiviso e ben riuscito. L’ASL è frutto di un referendum popolare e dal momento che sono state le nostre popolazioni a volerlo, noi Sindaci non molleremo assolutamente”.
A questo punto è stata la volta della Regione di rispondere alle istanze dei Sindaci.
L’Assessore alla Sanità Valpreda ha ribadito come l’attenzione della Regione sia sempre mirata “a migliorare i servizi e disegnare una rete complessiva degli stessi. Il servizio socio-assistenziale, così efficiente a Casale, verrà dunque mantenuto, trasformandosi però in distretto alle dipendenze dell’ASL unica e il miglioramento dei servizi sarà compatibile con le risorse a disposizione. Ho già parlato con il Ministro Livia Turco per l’istituzione di un centro di ricerca nazionale sull’amianto, che almeno all’inizio si concentrerà sulle tematiche della prevenzione e della compatibilità ambientale piuttosto che sulla cura delle patologie stesse. Inoltre pur nell’accorpamento in un’unica ASL provinciale non è da escludere la possibilità di mantenere la sede a Casale, nell’ottica di uno scambio di esperienze che superi le innegabili necessità burocratiche e centralistiche per creare, di fatto, un miglioramento dei servizi”.
L’ultima parola è spettata al Presidente Mercedes Bresso, che ha ricordato che, malgrado la Finanziaria preveda diversi tagli in tutti i settori e malgrado le attuali ASL siano a tutti gli effetti strutture ridondanti che devono essere ridotte, l’intento della Giunta Regionale resta quello di “investire nel miglioramento dei servizi, attraverso la loro riorganizzazione e razionalizzazione: un dato di fatto è sicuramente quello che prevede di non aumentare il personale amministrativo, ma anzi di garantire una crescita del personale sanitario”. La Presidente ha infine ribadito che l’organo sovrano a cui spetterà decidere è il Consiglio Regionale. Nel caso questo si esprimesse per un’unica ASL provinciale, non è detto che la sede amministrativa debba necessariamente coincidere con il capoluogo di provincia.