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Tecniche per la coltivazione del riso. Scoccati: “A settembre il primo tavolo di confronto”. 20/7/2006
Un ampio dibattito si è aperto sugli organi di informazione dopo che l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Casale Monferrato, Enrico Scoccati, ha lanciato la proposta di passare alla coltivazione del riso in asciutta su vasta scala, al fine di limitare la proliferazione delle zanzare, di migliorare in generale la qualità della vita dei cittadini e di limitare l’utilizzo dell’acqua.
L’assessore Scoccati ritorna sull’argomento , dichiarando:
“Ho rilevato con piacere il grande interesse suscitato fra esponenti di diversi settori, agricoli e non, in relazione alla proposta lanciata la scorsa settimana e relativa alla coltivazione del riso. Come era giusto prevedere si sono espressi pareri favorevoli e contrari, ma tutti estremamente validi e circostanziati. Questa attenzione di carattere “trasversale” all’argomento conferma quanto sia necessario ed attuale l’attivazione di un tavolo di confronto con esponenti istituzionali, con esperti e con responsabili delle associazioni al fine di mettere in atto una strategia comune e non di carattere localistico, evidenziando scelte di ordine strategico e condivise da tutti. Questo nell’ottica di indirizzare le risorse economiche in una direzione che possa fornire il maggior grado di benefici a fronte anche dei cospicui interventi economici praticati. Ecco perché, in accordo con l’Amministrazione, sono al lavoro con il mio ufficio al fine di realizzare in tempi brevi una giornata di lavori congressuali con la partecipazione di un importante esponente del Ministero delle Politiche Agricole (stiamo trattando con il Viceministro), degli assessori regionali di Piemonte e Lombardia, dell’assessore provinciale all’Agricoltura, di alcuni esperti internazionali sull’argomento, degli esponenti dei produttori e delle Organizzazioni degli Agricoltori. Abbiamo, in questa fase, identificato il periodo della Festa del Vino come momento nel quale inserire l’evento che può essere la fase di avvio per un’azione concertata e condivisa, da mettere in atto su vasta scala, quali che siano le strategie che verranno adottate. Se i contatti avviati in questi giorni andranno a buon fine saremo in grado di comunicare la data precisa per la giornata di confronto, per la quale auspico anche l’attenzione e la partecipazione dei cittadini del territorio. Il problema ha ormai assunto una dimensione tale che necessita di un intervento coordinato fra diversi Enti, ma che deve riscuotere soprattutto l’adesione ed il sostegno da parte del Ministero. La mia proposta di modifica del sistema di coltivazione del riso, che prevede l’utilizzo di tecniche di coltivazione in asciutta, è supportata da un’ampia ricerca scientifica e si basa su quelli che potremmo chiamare “sei buoni motivi”, cioè: più razionale impiego delle risorse idriche, minor proliferazione delle zanzare, benefici colturali, diminuzione della produzione di gas serra, prevenzione per future emergenze sanitarie e riduzione del passaggio di sostanze tossiche nei terreni. Credo che siano buone basi sulle quali ragionare e mi auguro di poterlo fare già nell’incontro che è in fase di organizzazione.”