Comunicati Stampa



Eternit, si demolisce. 29/3/2006
Giovedì 30 marzo inizio ufficiale dei lavori di abbattimento allo stabilimento casalese
Una data storica per Casale Monferrato e i suoi abitanti, che vedono la fine di un incubo.
Dopo anni di attenti lavori di bonifica e rimozione di coperture e depositi in amianto, giovedì 30 marzo prossimo, alle ore 10, l’Assessorato alla Tutela Ambiente del Comune di Casale Monferrato darà inizio ufficialmente alle operazioni di demolizione del fabbricato dell’ex Eternit, in via Oggero.
All’evento saranno presenti, oltre al Sindaco Paolo Mascarino le autorità cittadine e provinciali, l’Associazione Esposti Amianto e l’Assessore Regionale all’Ambiente Nicola De Ruggiero con una nutrita rappresentanza di televisioni internazionali, fra cui la tv Svizzera e Rai 3 (che già hanno partecipato alle riunioni indette dal Comitato Vertenza Amianto nelle scorse settimane).
“Si tratta di un avvenimento importantissimo per tutti i Casalesi, perché segna, fisicamente, la fine di una situazione che per anni ha minacciato l’incolumità dei cittadini e di tutto il territorio – dichiara l’Assessore alla Tutela Ambientale Riccardo Revello – l’Amministrazione si è fatta carico di una lunga e complessa operazione di bonifica, che ha visto la rimozione in tutta sicurezza e lo stoccaggio in apposita discarica di migliaia di metri cubi di materiale contenente amianto. La demolizione delle strutture di via Oggero che inizierà giovedì verrà effettuata con tutti i crismi precauzionali del caso, sotto la stretta supervisione degli organi sanitari, che garantiranno la massima tutela alla salute di chi effettua le operazioni come di chi risiede nel quartiere. L’avvio delle operazioni, inoltre, è la migliore risposta a quanti avevano rimproverato all’Amministrazione una certa noncuranza sulla questione: l’amianto è un problema che ha, da sempre, tutta la nostra attenzione, e sono sotto gli occhi di tutti i risultati concreti di un lavoro serio che da anni portiamo avanti in nome della tutela dei cittadini e della vivibilità dell’intera Casale”.
Giovedì 30 marzo inizierà la fase di demolizione delle strutture di Via Oggero: si è provveduto a separare l'area di cantiere in due zone in modo da poter iniziare la demolizione consentendo alla Società Decam di ultimare la rimozione del terriccio sulle coperture piane, in quanto la rimozione delle coperture in Eternit è, di fatto, terminata, così come la bonifica delle aree altamente inquinate era da tempo terminata ed è stata certificata nella primavera di un anno fa.
Complessivamente, infatti, questo ha richiesto la rimozione ed il conferimento in discarica 1.300 metri cubi di amianto friabile, 60.000 mq di coperture, 1.400 mc di terriccio contenente fibre di amianto, 8.000 mc di materiali vari quali quadri elettrici, stampi, rulli, ecc.: in tutto, sono stati sottoposti a trattamento di bonifica 80.000 mq di superficie (pavimenti e pareti).
La Società Edil Ma.Vi provvederà ora alla demolizione di 220.000 metri cubi di volumi attualmente edificati ed alla realizzazione di 2.500 mc di calcestruzzo armato per la realizzazione di solette e muri di contenimento. I lavori presumibilmente termineranno entro fine 2006.
L'area dell’ex stabilimento è stata destinata a verde pubblico e verrà inserita nel nuovo Progetto di quartiere che sorgerà in luogo dell'area industriale destinata a scomparire.
Lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato, per dimensione e mole produttiva, è stato uno dei maggiori centri nazionali di produzione manufatti in fibrocemento: l’insediamento si estende su di un’area di circa 94000 mq. Dopo un’attività produttiva ininterrotta per 80 anni, l’Eternit di Via Oggero cessò completamente il 6 giugno 1986, dopo aver impiegato oltre 5000 persone.
Sull’area dell’ex USL 76, composta da 48 Comuni tra cui Casale, erano e sono tuttora presenti in modo diffuso materiali da costruzione contenenti amianto, sotto forma delle tipologie più svariate (dalle lastre di copertura alle bordure per aiuole, recinzioni, vasche, canne fumarie, ecc.), oltre agli utilizzi impropri degli sfridi di lavorazione utilizzati come coibente in forma sfusa nei sottotetti di abitazione o come stabilizzante nella pavimentazione di cortili e strade. Gli studi epidemiologici effettuati negli ultimi vent’anni in merito all’insorgenza di patologie riconducibili agli effetti nocivi delle fibre di amianto hanno evidenziato una situazione drammatica non più vincolata esclusivamente ad una esposizione professionale.
“E’ importante però sottolineare – conclude l’Assessore Riccardo Revello – che nei dati relativi al monitoraggio dell’aria eseguiti dal novembre 1999 al novembre del 2002 dall’Arpa e dall’Asl 21 – Spre.S.A.L. il numero di fibre di asbesto simili risulta oggi ampiamente al di sotto della soglia di allarme ed ai limiti stabiliti dalla legge”.
Nel 1995 l’Amministrazione Comunale decide di acquistare l’ex insediamento produttivo, ormai in stato di abbandono e possibile fonte di inquinamento atmosferico, per dare inizio ai necessari interventi di bonifica per il recupero dell’area: a tal fine viene costituita un’apposita Commissione di Studio di supporto alla progettazione dell’intervento composta da tecnici del Comune, dell’Azienda Sanitaria (ASL e ARPA), della Provincia e della Regione.
Il progetto prevede la bonifica e successiva demolizione dello stabilimento ad eccezione di un blocco adibito ad uso uffici. È prevista la realizzazione di un parco pubblico come area verde a disposizione della cittadinanza.
Infine, all’inizio del 2005, la Conferenza di Servizi approvava una perizia di variante comprensiva delle maggiori lavorazioni rinvenute e rese necessarie nel corso dell’attività di bonifica: l’importo dell’ intervento è aggiornato a 8,9 miliardi di lire (4.596.466,40 Euro) (la maggiore spesa rispetto all’importo originario è stata finanziata con i fondi L. 426/98).