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Presentazione libro sulla Resistenza: Raimondo Luraghi a Casale Monferrato sabato 16 aprile 12/4/2005
Un importante appuntamento a Casale con un nome fra i più noti agli studiosi e agli appassionati di storia, nell’ambito del programma di iniziative indette dall’Amministrazione comunale per celebrare la ricorrenza del 25 aprile.
Per il sessantesimo anniversario della liberazione d’Italia e della fine della seconda guerra mondiale, infatti, il Comune di Casale Monferrato ha organizzato una serie di appuntamenti, iniziati lo scorso gennaio con l’omaggio alla Banda Tom.
Sabato 16 aprile prossimo, alle ore 17,30 nel Salone San Bartolomeo in Piazza Baronino, sarà presentato il libro di Raimondo Luraghi “Eravamo partigiani: ricordi del tempo di guerra” (edito da Rizzoli).
L’incontro è stato organizzato dal Comitato Unitario Antifascista casalese, presieduto dalla Signora Annamaria Crosio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale: l’appuntamento sarà condotto e moderato dal professor Andrea Testa.
Raimondo Luraghi, nato a Milano nel 1921, è professore emerito di Storia americana dell'Università di Genova, dove ha insegnato a lungo. Combattente della seconda guerra mondiale e medaglia d’argento della Resistenza, è stato professore anche presso le più prestigiose università americane e canadesi: nel 1998 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia d’oro quale “benemerito della cultura e della scienza”.
Massimo esperto di storia della guerra civile americana, fra le sue opere ricordiamo, appunto, la “Storia della guerra civile americana”, considerata la migliore visione d’insieme e sintesi in un unico volume sull’argomento e “Marinai del Sud”, storia definitiva della marina confederata nella medesima guerra civile, tradotta in inglese e vincitrice del prestigioso premio dell’American Navy League (il professor Luraghi è stato il primo scrittore non americano a ottenere questo riconoscimento).
L’incontro di sabato 16 aprile alla Baronino di Casale Monferrato riguarda il volume “Eravamo partigiani”, in cui Luraghi racconta l'epopea di quella generazione di giovanissimi che, gettati dalla follia del regime fascista in una guerra disastrosa, seppero trovare la forza e il coraggio di impugnare le armi contro i nazisti e i loro alleati dopo l'8 settembre 1943. I fatti sono narrati con lucidità da chi li ha vissuti in prima persona, utilizzando un metodo storico che si pone in antitesi alle forme di revisionismo politico strumentale, oggi presenti invece in molti libri pubblicati su un argomento così cruciale per la storia italiana del secolo scorso.