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Archivio di Stato: Casale Monferrato torna a chiedere una sezione in città
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31/3/2005
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Il Comune di Casale Monferrato è tornato a chiedere al Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali l’istituzione di una sezione cittadina dell’Archivio di Stato.
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“L’Amministrazione Comunale ha investito molto in questi anni in vista dell’ottenimento di questo importante risultato – dichiara l’Assessore per la Cultura Riccardo Calvo – si è proceduto al completo riordino dell’Archivio Storico Comunale e degli archivi dell’ex – Ipab, che ora, uniti, costituiscono una mole davvero consistente. Tale mole, unita ai documenti che potremmo far qui conferire dagli Archivi di Stato di Mantova, Alessandria, Torino e Milano, non solo si trasformerebbe, una volta riunita nella sezione casalese che abbiamo richiesto, in un contenitore unificato di materiale indispensabile per gli studi degli esperti di storia e di diritto (tanto per citare i settori che sarebbero più agevolati) ma darebbe la reale possibilità di disporre di tutta la documentazione relativa alle attività del Tribunale e dei Notai, il cui deposito è obbligatorio negli Archivi di Stato”. Queste ragioni sono state evidenziate nella domanda per l’istituzione della Sezione cittadina di Archivio di Stato che il Comune di Casale ha intenzione di presentare in questi giorni al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Nella domanda sono state altresì segnalate, in ordine di preferenza, alcuni edifici che ben si prestano ad ospitare più che degnamente, per capienza e per prestigio, la Sezione richiesta: il Palazzo Vitta (di proprietà dell’Ente Trevisio), l’ex convento di San Bartolomeo e San Marco (di proprietà demaniale), le ex Carceri giudiziarie (anche loro demaniali) e il Castello (di proprietà comunale ed oggetto di un attento progetto di recupero e riutilizzo come fondamentale nucleo storico e culturale della città). Come si legge nella delibera di Giunta, la richiesta è determinata da ragioni storico culturali che hanno visto Casale Monferrato protagonista di secoli fondamentali della storia italiana: dal XII al XVIII secolo la città monferrina (prima come capitale di marchesato, poi come piazzaforte di confine ambitissima e infine per periodi ininterrotti centro di irradiazione culturale ed artistica) è stata al centro di una immensa produzione documentaria cartacea di generi diversissimi, che toccano tutti i campi di studio e che ora che sono dispersi negli Archivi di Stato di Mantova, Alessandria, Torino e Milano. Per ovviare a questo, ricorda l’Assessore Riccardo Calvo “il Comune aveva già in passato presentato al Ministero domanda per l’istituzione di una sezione casalese, nel 1980, nel 1988, nel 1991, nel 1996 e nel 1998: speriamo di ricevere oggi una maggiore attenzione, considerato anche l’impegno dell’Amministrazione nel fare di Casale la sede della Seconda Corte d’Appello del Piemonte. Fra le sedi proposte al Ministero, inoltre, vogliamo sottolineare in modo particolare il Castello dei Paleologi, che grazie agli interventi di restauro si sta trasformando in un contenitore culturale di grande prestigio, che a breve ospiterà la Biblioteca Civica, un centro multimediale e sale per convegni e quindi ben si presterebbe ad accogliere anche la sezione dell’Archivio di Stato”.
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