|
Politiche Giovanili:
|
16/12/2004
|
l’assessorato casalese aderisce al Protocollo fra Piemonte e Valle d’Aosta
|
Offrire nuove opportunità formative ai giovani piemontesi, per la loro partecipazione attiva alla vita della comunità locale. Con questo intento l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Casale Monferrato ha sottoscritto nei giorni scorsi un Protocollo d’intesa, appositamente studiato in una serie di incontri svoltisi nel corso degli ultimi mesi per costituire una rete di confronto e collaborazione fra gli Assessorati di Piemonte e Valle d’Aosta. Il Protocollo ha sancito la nascita di un coordinamento (di durata triennale, fino al dicembre 2007) tra gli Assessorati delle Politiche Giovanili delle città Piemontesi e valdostane e i loro consorzi ed associazioni, individuando come ente capofila l’Amministrazione Comunale di Biella: il fine è quello di individuare principi, obiettivi e metodologie comuni a cui fare riferimento nel condurre le politiche giovanili. “Durante gli incontri svoltisi in precedenza alla firma del Protocollo sono stati individuati alcuni obiettivi primari – dichiara l’Assessore alle Politiche Giovanili Gianni Crisafulli - ad esempio la necessità di continuare a favorire la partecipazione dei giovani alla vita sociale ed amministrativa, anche attraverso aggregazioni, dare vita ad attività di formazione, cultura e spettacolo, migliorando le opportunità educative e offrendo spazi e tempi adeguati per la socializzazione e la creatività. In questo modo si creerà una efficace rete di collaborazione a estensione sovra-regionale, che favorirà anche a livello amministrativo lo scambio di esperienze positive e potrà rivelarsi molto utile per la ricerca di nuove idee ed incentivi alla nascita di imprese giovanili”. Il Protocollo, che coinvolge Aosta e numerose città piemontesi con oltre 10.000 abitanti, mira al coinvolgimento e formazione dei giovani, per dare vita a sinergie concrete ed efficaci e creare attività di formazione per Assessori, dirigenti, funzionari, operatori pubblici e privati e leaders dei gruppi giovani. Fra gli obiettivi principali rientrano il sostegno alla cittadinanza attiva, le azioni che incentivino l’accesso paritario ai mezzi di comunicazione ed informazione per favorire l’orientamento e la progettualità, l’offerta ai giovani di spazi nei quali sperimentare responsabilità ed impegno nelle conduzione di progetti che possano essere le prime esperienze utili per affrontare, in seguito, il mondo lavorativo o l’impegno sociale e politico partecipato. “L’intento è quello di favorire il confronto ed il dibattito fra giovani non necessariamente dagli interessi affini e residenti nella stessa città, anzi – continua l’Assessore Crisafulli – vogliamo che si crei un circuito di informazioni e dati in movimento, uno scambio di conoscenze ed iniziative, rivolte in modo particolare al mondo dello svantaggio e dell’esclusione, nonché delle pari opportunità, favorendo la nascita di iniziative bilaterali tra le città e il confronto con organi regionali come la Consulta giovanile che chiederemo all’ANCI di istituire quanto prima. A noi amministratori questo consentirà l’elaborazione di linee guida comuni e l’approfondimento delle conoscenza delle politiche dell’Unione Europea e delle sue opportunità, oltre alla possibilità di svolgere un’attività mirata per la formazione di funzionari ed operatori che dovranno dare attuazione pratica ai contenuti del Protocollo ”. Partecipazione, informazione e opportunità sono le prime tre questioni che si pongono in modo drammatico a chiunque affronti il tema dei bisogni giovanili e l’Amministrazione di Casale predisporrà a breve un’attività progettazione, per lo sviluppo quanto più armonico possibile di progetti e iniziative che diano una maggiore specificità e competenza alle politiche giovanili. Non bisogna sottovalutare, infatti, come esse siano normalmente “trasversali” alle politiche culturali e sociali di un Comune, che deve tenere inoltre conto dell’equilibrio sempre più difficile fra il costante aumento dei bisogni e la proporzionale diminuzione delle risorse economiche a disposizione delle Amministrazioni locali, con la sempre più urgente necessità di ricercare nuovi equilibri fra istituzioni, comunità, servizi e reti familiari, pubblico e privato. In questi anni le politiche giovanili hanno sempre più assunto connotati di Politiche dell’educazione e delle opportunità, comprendendo al loro interno un campo vastissimo, dalla creatività alla socializzazione, dalla promozione dei diritti al volontariato, dalla pace al lavoro, la lotta al disagio (e conseguente prevenzione di fenomeni di delinquenza), insomma tutti i settori in cui le giovani generazioni possono intervenire con il loro contributo per progettare e ridisegnare il futuro della loro città, della loro stessa vita. Le mutate modalità di approccio giovanile all’impegno e alla responsabilità in prima persona rendono necessaria una rivitalizzazione delle esigenze di partecipazione alla vita sociale ed amministrativa e il documento approvato nei giorni scorsi individua alcuni criteri per la formulazione di un Piano giovane condiviso dagli enti firmatari, ad esempio la formulazione di una “Politica normale” (in cui la devianza e l’emarginazione trovino lo spazio dovuto), la necessità di partire dall’esistente (per potenziare gruppi, associazioni e progettualità già in essere sul territorio), l’atteggiamento di stimolazione della progettualità (e non alla mera gestione di progetti altrui) e infine l’attuazione di una effettiva Intergenerazionalità (in cui gli adulti si comportino da tali, condizione fondamentale per la riuscita dell’intero progetto).
|
|