Comunicati Stampa



Casale, richiesta danni 6/5/2004
per il recupero degli oltre 7 milioni di euro già destinati alla bonifica dall’amianto


La Giunta del Comune di Casale Monferrato, durante l’ultima seduta, ha deliberato il supporto all’azione intrapresa dal Comitato Vertenza Amianto attraverso l’Associazione Familiari Vittime Amianto e la Camera del Lavoro di Casale volta alla presentazione di un maxi esposto alla Procura della Repubblica di Casale e di Torino e al recupero di più di 7 milioni e 200 mila Euro.
A tanto ammonta, infatti, la cifra che l’Amministrazione comunale ha sostenuto con fondi propri per l’esecuzione diretta di interventi di bonifica, l’incentivazione delle bonifiche da parte di terzi mediante contributi ai cittadini e i costi per il personale dedicato alle suddette attività.
Quest’azione rappresenta una prima tranche di richiesta danni nei confronti dei responsabili della Multinazionale Schmidheiny, proprietaria di Eternit-Italia, e una prima pronuncia al fine di attivare un’idonea assistenza legale per tutelare gli interessi dell’Amministrazione e della collettività che rappresenta.
“L’inquinamento da amianto causato da ottanta anni di attività dell’Eternit a Casale Monferrato”- dichiara l’Assessore all’Ambiente Riccardo Revello - ha provocato centinaia di vittime fra i lavoratori e purtroppo fra la popolazione in generale. Inoltre, a causa della lunga latenza del mesotelioma, i decessi non sono ancora esauriti. A fronte di questo dato, questa Amministrazione ha iniziato a utilizzare risorse finanziarie dei propri bilanci per accelerare le operazioni di bonifica. L’azione legale che è stata decisa, ha lo scopo di recuperare i fondi che di fatto sono stati eliminati da altre voci di spesa destinate alla cittadinanza”.
L’Amministrazione del Comune di Casale dimostra e ha dimostrato negli anni passati un impegno effettivo nella soluzione del problema amianto, impiegando tutte le risorse disponibili non solo per ottenere il divieto dell’uso del materiale ma soprattutto per alleviare la popolazione dal peso e dai rischi collegati al contatto con l’amianto.
Il Comune di Casale, identificato dal Ministero Ambiente come “area critica ad elevato inquinamento ambientale”, ha preso atto della necessità di intervenire in modo organico e articolato per la soluzione di un problema esteso che non è vincolato esclusivamente all’esposizione di chi ha lavorato nello Stabilimento Eternit ma che riguarda tutta la collettività casalese.
Nel corso degli ultimi anni, è stata realizzata una bonifica dell’area interna dello Stabilimento Eternit le cui scorie sono state smaltite in virtù della costruzione di una discarica allestita specificamente per l’eliminazione delle fibre di amianto.
Inoltre, è stata effettuata una capillare bonifica degli utilizzi impropri del cosiddetto “polverino”, della sponda destra del fiume Po a Casale Monferrato e una rimozione dei manti di copertura in cemento-amianto di edifici pubblici posizionati nell’area critica individuata dal Ministero Ambiente.
Anche la creazione di un impianto pilota per la sperimentazione di processi di inertizzazione dell’amianto e di uno specifico “Centro Informazione Amianto”, fanno parte delle misure concrete messe in atto negli anni passati.
Al Comune di Casale, inserito nuovamente dal Ministero Ambiente tra i “siti di bonifica di interesse nazionale”, verrà assegnato un finanziamento ministeriale per un programma d’intervento che richiederà un forte impegno da parte del personale dell’Amministrazione comunale e che sarà destinato a migliorare ulteriormente la situazione del territorio casalese in riferimento all’inquinamento da amianto.
La nuova iniziativa del Comune di Casale, dunque, rappresenta un ulteriore impegno verso la soluzione del problema amianto, un nuovo tassello di un percorso già ricco di ottimi risultati.


Casale, richiesta danni per il recupero degli oltre 7 milioni di euro già destinati alla bonifica dall’amianto

La Giunta del Comune di Casale Monferrato, durante l’ultima seduta, ha deliberato il supporto all’azione intrapresa dal Comitato Vertenza Amianto attraverso l’Associazione Familiari Vittime Amianto e la Camera del Lavoro di Casale volta alla presentazione di un maxi esposto alla Procura della Repubblica di Casale e di Torino e al recupero di più di 7 milioni e 200 mila Euro.
A tanto ammonta, infatti, la cifra che l’Amministrazione comunale ha sostenuto con fondi propri per l’esecuzione diretta di interventi di bonifica, l’incentivazione delle bonifiche da parte di terzi mediante contributi ai cittadini e i costi per il personale dedicato alle suddette attività.
Quest’azione rappresenta una prima tranche di richiesta danni nei confronti dei responsabili della Multinazionale Schmidheiny, proprietaria di Eternit-Italia, e una prima pronuncia al fine di attivare un’idonea assistenza legale per tutelare gli interessi dell’Amministrazione e della collettività che rappresenta.
“L’inquinamento da amianto causato da ottanta anni di attività dell’Eternit a Casale Monferrato”- dichiara l’Assessore all’Ambiente Riccardo Revello - ha provocato centinaia di vittime fra i lavoratori e purtroppo fra la popolazione in generale. Inoltre, a causa della lunga latenza del mesotelioma, i decessi non sono ancora esauriti. A fronte di questo dato, questa Amministrazione ha iniziato a utilizzare risorse finanziarie dei propri bilanci per accelerare le operazioni di bonifica. L’azione legale che è stata decisa, ha lo scopo di recuperare i fondi che di fatto sono stati eliminati da altre voci di spesa destinate alla cittadinanza”.
L’Amministrazione del Comune di Casale dimostra e ha dimostrato negli anni passati un impegno effettivo nella soluzione del problema amianto, impiegando tutte le risorse disponibili non solo per ottenere il divieto dell’uso del materiale ma soprattutto per alleviare la popolazione dal peso e dai rischi collegati al contatto con l’amianto.
Il Comune di Casale, identificato dal Ministero Ambiente come “area critica ad elevato inquinamento ambientale”, ha preso atto della necessità di intervenire in modo organico e articolato per la soluzione di un problema esteso che non è vincolato esclusivamente all’esposizione di chi ha lavorato nello Stabilimento Eternit ma che riguarda tutta la collettività casalese.
Nel corso degli ultimi anni, è stata realizzata una bonifica dell’area interna dello Stabilimento Eternit le cui scorie sono state smaltite in virtù della costruzione di una discarica allestita specificamente per l’eliminazione delle fibre di amianto.
Inoltre, è stata effettuata una capillare bonifica degli utilizzi impropri del cosiddetto “polverino”, della sponda destra del fiume Po a Casale Monferrato e una rimozione dei manti di copertura in cemento-amianto di edifici pubblici posizionati nell’area critica individuata dal Ministero Ambiente.
Anche la creazione di un impianto pilota per la sperimentazione di processi di inertizzazione dell’amianto e di uno specifico “Centro Informazione Amianto”, fanno parte delle misure concrete messe in atto negli anni passati.
Al Comune di Casale, inserito nuovamente dal Ministero Ambiente tra i “siti di bonifica di interesse nazionale”, verrà assegnato un finanziamento ministeriale per un programma d’intervento che richiederà un forte impegno da parte del personale dell’Amministrazione comunale e che sarà destinato a migliorare ulteriormente la situazione del territorio casalese in riferimento all’inquinamento da amianto.
La nuova iniziativa del Comune di Casale, dunque, rappresenta un ulteriore impegno verso la soluzione del problema amianto, un nuovo tassello di un percorso già ricco di ottimi risultati.