L’Assessorato della Cultura del Comune di Casale Monferrato organizza, venerdì 7 maggio alle ore 21,15 all’Oratorio del Gesù in via Piccaroli, un concerto di musica per organo: un’occasione per valorizzare uno dei più caratteristici e storici luoghi del ricco patrimonio culturale della nostra città. Alla consolle dell’organo siederà l’organista Roberto Stirone. Il programma proposto prevede una serie di brani dal repertorio classico della tradizione organistica come la Ciaccona di Johann Bernhard Bach (1676 – 1749), la Toccata con lo scherzo del cucco di Bernardo Pasquini (1637-1710), il Voluntary in Re di William Boyce (1711-1779), il corale Wer nur lieben Gott labt walten BWV 691 di Johann Sebastian Bach (1685-1750), il Concerto del sig. Gentili in tre tempi, allegro, adagio, allegro di Johann Gottfr. Walther (1684-1748). Saranno eseguiti anche due brani tratti dal repertorio del ‘700 veneziano: la Siciliana di Gaetano Valeri (1760-1822), e la Sonata II in Fa di Andrea Lucchesi (1741-1801). Il concerto si concluderà con due brani rappresentativi del repertorio organistico ottocentesco nella piena estetica operistica: la Marcia Lugubre di Giovanni Simone Mayer (1763 – 1845) e Il Grande Offertorio di Gaetano Donizetti (1797-1848). Stirone è un profondo conoscitore dell’organo a canne, strumento al quale si dedica da anni con passione e scrupolo, impegnandosi nella sensibilizzazione e divulgazione della cultura organistica attraverso il restauro, il recupero degli organi antichi. Ha approfondito la sua formazione musicale presso l’Accademia di musica Antica per Organo di Pistoia con il maestro Harald Vogel e in seguito presso l’Accademia G. Carisio con il Maestro Arturo Sacchetti. Ha partecipato anche ai corsi d’interpretazione con i docenti Weijnand Van de Pol, Renè Saorgen, Jacques van Oortmessen, Peter Westerbrink, Lionel Rogg, Jean Boyer, Neithard Bethke, Michael Radulescu e Guy Bovet. Ha anche approfondito l’arte dell’improvvisazione organistica frequentando a Cremona gli insegnamenti del maestro Fausto Caporali. Nell’anno 1998, si è distinto qualificandosi a Cremolino come finalista al concorso internazionale d’interpretazione organistica “Franz Schubert”. Infine, numerosi sono i concerti, sia in veste di solista e come parte di formazioni cameristiche (in duo con la tromba, con il violino e con un quartetto d’archi), riscuotendo sempre un lusinghiero consenso anche dalla più autorevole critica. Per gli appassionati d’arte, ricordiamo che la Chiesa dell’Oratorio del Gesù, custodisce la Pala di Ambrogio Crivello (Polittico di Sant’Anna), opera della Bottega Spanzottiana. Inoltre, tra i diversi oggetti preziosi che questo luogo possiede, vi è anche un organo storico situato su tribuna d’ingresso, immediatamente sotto il cinquecentesco soffitto a cassettoni. La data di costruzione dell’organo, ad opera di Giovanni Mentasti di Varese, non è presente sul frontalino sopra la tastiera, ma sappiamo che il progetto di realizzazione dello strumento, presentato dal Mentasti al Consiglio della Confraternità, è datato 1879. Sempre da questo documento, apprendiamo anche dell’esistenza di un’organo precedente, anche se non vengono citate le caratteristiche e la paternità. Con l’organo custodito nella Chiesa dell’Oratorio del Gesù, Mentasti concepisce un piccolo strumento adeguato alle dimensioni contenute della Chiesa e conforme alla tradizione organaria ottocentesca italiana. Tutto il periodo che va dall’inizio alla fine del secolo XIX, vede trionfare il melodramma come unica alternativa alla musica religiosa, andando a influenzare le scelte esecutive di quei musicisti che al servizio della Liturgia, abbandonavano il classico severo repertorio per una musica che in qualche modo riecheggiasse l’atmosfera teatrale. L’organo a canne, si rivela attraverso un'infinità di aspetti, vuoi per le soluzioni tecnologiche o per l’impostazione della struttura con conseguente scelta dei colori dei registri: un testimone di un’epoca e di un gusto musicale di quelle generazioni che, nonostante notevoli sacrifici e alimentati da grandi entusiasmi, hanno raggiunto la realizzazione dei propri slanci tecnologici e culturali.
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