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A Roma per costituire la Conferenza sull’amianto
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11/2/2004
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Si è svolta martedì 10 febbraio a Roma, in una sala conferenze del Senato della Repubblica una riunione per la costituzione del Comitato Promotore per la Conferenza non governativa sull’amianto. Alla Riunione erano presenti in rappresentanza di Casale Monferrato, comune primo firmatario della proposta di costituzione del Comitato, l’Assessore del Comune casalese alla Tutela Ambientale Riccardo Revello, la dottoressa Daniela De Giovanni, consigliere comunale ed oncologa che si occupa di problematiche legate all’amianto e Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto. Erano inoltre presenti i rappresentanti delle Segreterie nazionali dei primi partiti aderenti (PRC, Verdi, DS, PdCI), i parlamentari presenti firmatari della proposta di costituzione del Comitato nelle persone del sen. Luigi Malabarba (PRC), sen. Antonio Pizzinato (DS), sen. Natale Ripamonti (Verdi), sen. Giovanni Battafarano (DS), il senatore casalese Angelo Muzio (PdCI), il sen. Alfonso Gianni (PRC) ed altri senatori del centro sinistra e del PRC; erano poi presenti i Responsabili delle Segreterie nazionali dei Sindacati Alfredo Costa (CGIL), Gianni Aliti (CISL) e Paolo Paolini (CISAL), i rappresentanti delle Associazioni Esposti Amianto di Toscana, Lombarda, Piemonte (con Bruno Pesce e Daniela De Giovanni in rappresentanza di Casale), Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata e Sicilia; rappresentanti di Enti Locali (Comune di Casale, di Monfalcone, Sesto San Giovanni, Ferentino) e delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana, nonché una equipe di medici e ricercatori di Italia, Germania, Belgio, Svizzera e Francia. Ha aperto la riunione Fulvio Aurora, che a nome dell’Associazione AL SOLE (Associazione Lavoro Società & Legislazione) e dell’AEA (Associazione Esposti Amianto) ha spiegato ai presenti i validi motivi esistenti per la costituzione della Conferenza non governativa sull’amianto, in primo luogo per dare voce in modo efficace agli esposti, siano essi o no lavoratori, alle associazioni delle vittime, alle vittime e ai familiari della vittime: Aurora ha ricordato che sul territorio nazionale sono sparse ben 23 milioni di tonnellate di amianto, che ogni anno sono 5.000 le morti per asbesto e correlati dell’amianto e che almeno per i prossimi quindici anni non ci si deve aspettare un miglioramento. In questi ultimi mesi il movimento di lotta contro l’esposizione all’amianto è stato impegnato nella lotta contro l’incedere dei provvedimenti governativi che tendevano a porre la parola fine al riconoscimento dei benefici previdenziali per gli esposti: il governo non è riuscito totalmente nel suo intento e questo grazie alle forti mobilitazioni in tutta Italia. Dalla discussione seguita alle parole di Fulvio Aurora sono emersi alcuni obiettivi per la nascita della Conferenza sull’amianto: innanzitutto da ora a fine marzo cercare le adesioni istituzionali (di Comuni, province, regioni) oltre a quelle di Associazioni e Sindacati, per procedere quindi ad una conferenza programmatica. La costituzione della Conferenza non governativa sull’amianto sarà inserita nel programma elettorale delle elezioni europee 2004 (si procederà in questo senso a stilare un documento programmatico da presentare a Strasburgo) e sarà sottoposto a tutti i candidati disponibili (di tutte le coalizioni e gli schieramenti politici italiani). Si mirerà poi ad incentivare e promuovere in tutta Europa la ricerca scientifica sul mesotelioma pleurico: sarà avviata una mappatura nazionale dei siti inquinati con rispettivo programma bonifica e si mirerà al riconoscimento del diritto gratuito alle cure assistenziali e sanitarie per i malati, con l’avvio di un’indagine preventiva per la salute degli esposti e la richiesta di adeguate garanzie di benefici previdenziali (attraverso la modifica della legge attuale per gli esposti professionali, per esempio il limite di 100 fibre per litro attualmente previste). La discussione ha posto particolare accento sulla necessità di costituire un fondo nazionale di risarcimento per i cittadini che hanno sviluppato malattie derivanti dall’esposizione all’amianto, una proposta avanzata da Bruno Pesce del Comitato Vertenza Amianto e mirata ad un fondo misto pubblico/privato per quanti siano esposti non professionalmente all’amianto in aree inquinate come Casale Monferrato, Monfalcone, Genova e altre ancora. “Nella riunione di ieri a Roma – dichiara Bruno Pesce – tutti hanno accettato la proposta che Casale avanza da molti anni per l’istituzione di un fondo nazionale, affinché il Governo riconosca e risarcisca i cittadini che sono stati esposti ai danni dell’ambiente dovuti all’inquinamento. L’Inail per il momento riconosce solo gli esposti per motivi professionali, mentre, per esempio, a Casale il dato degli esposti non professionali è in crescita”. “Le patologie correlate all’esposizione all’amianto sono in continuo aumento e non solo a Casale e in Italia - dichiara la Dottoressa Daniela De Giovanni, consigliere comunale ed oncologa a Casale, facendo riferimento ad un articolo comparso sul prestigioso British Medical Journal nel gennaio 2004 firmato dal prof. Tom Treasure (eminente chirurgo toracico) e da Julian Peto (epidemiologo di fama internazionale) – il picco di epidemia è atteso tra il 2015 ed il 2020, quando il numero di morti attese per anno supererà le 2000. Nei soli paesi industrializzati nei prossimi 25 anni si calcola che circa 100.000 persone ne saranno colpite e di queste solo una minima parte avrà subito esposizione di tipo professionale. Questi dati sono similari in tutta Europa e aprono il campo a numerose considerazioni. La prima è che la ricerca in questo ambito necessita di uno slancio deciso, basato su più risorse e caratterizzato da una contestualizzazione europea: solo studi ampi, controllati e multicentrici porteranno alla individuazione di trattamenti veramente efficaci. La seconda considerazione è che è ormai assolutamente indispensabile reperire le risorse per la costituzione di un fondo destinato al risarcimento dei soggetti malati anche non esposti professionalmente e delle loro famiglie: questa è oggi la fascia di cittadini meno tutelata e che è destinata ad ampliarsi nei prossimi anni, con ricadute economiche e sanitarie di inevitabile e pesante impatto psico-sociale”. “In questo momento di confronto a Roma con tutto il territorio italiano ci siamo resi conto che Casale è all’avanguardia nella lotta all’amianto – dichiara l’Assessore alla Tutela Ambientale del Comune di Casale Riccardo Revello - e le azioni svolte finora hanno dimostrato forte sensibilità per avviare bonifiche nel pubblico e nel privato. Dall’incontro a Roma è emerso un riconoscimento unanime per l’impegno e l’attivazione di interventi che sono da considerarsi primi su tutto il territorio nazionale, sebbene il primato in materia sia motivo di dolorosa partecipazione. Un nuovo incontro con tutti i presenti ieri a Roma è stato fissato per fine marzo e Casale avrà compiuto un ulteriore passo avanti: dalla prossima settimana, infatti, salvo complicazioni tecniche si inizierà finalmente a scoperchiare lo stabilimento Eternit, dato che sono terminati il lavori nelle contro-soffittature. In questo modo la popolazione casalese potrà vedere con i propri occhi l’inizio dell’abbattimento di un simbolo negativo quale lo stabilimento”.
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