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Comune di Casale delibera negativamente sul centro commerciale dell’ex Maura di Coniolo 23/1/2004
Il Comune di Casale esprime parere negativo all’insediamento commerciale nell’area dell’ex Maura di Coniolo.
Questo il contenuto del testo delle delibere di Giunta presentato dall’Assessorato all’Urbanistica del Comune casalese all’attenzione della Conferenza dei Servizi che si è svolta a Torino giovedì 22 gennaio.
Nel corso della Conferenza Casale ha espresso parere negativo sulla domanda di autorizzazione amministrativa per una grande struttura di vendita di mq 3800 o di una di mq 6000, un rifiuto dovuto a motivi di viabilità (che interesserebbe il territorio della Frazione Casale Popolo) e a motivi di assetto idrogeologico della zona.
“L’insediamento commerciale nascerebbe nel Comune di Coniolo – dichiara l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Casale Monferrato Luigi Merlo - ma l’area ex Maura (oggetto della domanda di insediamento da parte dell’attuale proprietario) è sita in prossimità del territorio comunale di Casale, che quindi verrebbe ad essere interessato dagli effetti negativi soprattutto in termini di viabilità. L’accesso avverrebbe dalla strada statale (ora provinciale) 31 per Torino, che è ad una corsia nel territorio comunale casalese: non sarebbe più garantita la sicurezza degli utenti automobilistici e degli abitanti della Frazione Casale Popolo. Ci sono poi ragioni non trascurabili di sicurezza, legate agli avvenimenti alluvionali degli anni scorsi, che rendono necessario stabilire la compatibilità urbanistica del nuovo centro con la realizzazione di opere di salvaguardia ancora da delineare nel dettaglio”.
Il nuovo insediamento è previsto infatti nell’area interessata dall’alluvione del 5 novembre 1994 e da quella dell’ottobre 2000.
In modo particolare quest’ultima ha “dimostrato – recita il testo delle delibere 25 e 26 del 21 gennaio 2004 – la probabile inadeguatezza del perimetro della fascia C del Piano Stralcio Fasce Fluviali e di conseguenza la errata individuazione di aree ritenute edificabili sulla base di indagini idrogeologiche e di strumenti di pianificazione generale e particolareggiata approvati antecedentemente al secondo evento alluvionale. […] si ritiene che in mancanza di idonee opere di messa in sicurezza del territorio certificate da Enti Sovracomunali tutte le aree interessate dall’evento alluvionale del 2000 siano da sottoporre a misure temporanee di salvaguardia fino all’adeguamento obbligatorio del P.R.G.C. alle nuove prescrizioni del piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) di recente modificato ed integrato, al fine di evitare interventi edilizi che possano rendere più onerose le eventuali nuove opere idrauliche”.
Nel corso della Conferenza dei Servizi di giovedì 22 il Comune ha poi avanzato richiesta alla Regione di chiarire la compatibilità urbanistica del nuovo insediamento commerciale con le previsioni del Piano d’Area “Sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po”.