|
"Ecomemoria": Casale commemora le vittime cilene antifasciste
|
5/11/2003
|
|
La città di Casale, l’ANPI di Casale, l’Istituto Storico della Resistenza e il Comitato dei lavoratori cileni esiliarti ricordano le vittime del colpo di stato in Cile. A trent’anni dalla sanguinosa presa di potere dei militari di Pinochet, si terrà infatti sabato 8 novembre alle ore 9,30 nella Sala del Consiglio Comunale a Casale una giornata dedicata all’Ecomemoria, un progetto internazionale contro la violazione dei diritti umani. Saranno presenti il Sindaco di Casale Paolo Mascarino, l’Assessore alla Cultura per la Provincia di Alessandria Adriano Icardi, l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente del Comune di Casale Riccardo Revello, Roberta Botta dell’Istituto Storico della Resistenza, Rosetta Santambrogio dell’ANPI di Casale, il giornalista di Radio Popolare Angelo Miotto, Urbano Taquias Vicente del Comitato dei Lavoratori Cileni e Javier Armando Munoz Caiseo, parente della Famiglia Recabarren. Coordinatore dell’incontro sarà Andino Bizzarro, la cui famiglia di fregia della Medaglia d’Oro alla Resistenza. Al termine della mattinata, alle ore 11 alla Cittadella in Piazza d’armi, si terrà la messa a dimora di cinque alberi in memoria di altrettanti cittadini cileni scomparsi durante la dittatura del generale Pinochet: l’italo-cileno Juan Antonio Gianelli Company e della famiglia composta da Manuel Segundo Recabarren Rojas, Luis Emilio Recabarren Gonzalez, Manuel Guillermo Recabarren Gonzalez e Nalvia Rosa Mena Alvarado. L’intera famiglia Recabarren era direttamente discendente di uno dei fondatori del partito comunista cileno e militanti del medesimo: Manuel Segundo aveva 50 anni (sposato, con sei figli), Luis Emilio 29 anni (sposato, con un figlio), Manuel Guillermo 22 anni (sposato, due figli) e Nalvia Rosa solo 20 anni (sposata, con un figlio e in attesa del secondo al momento dell’arresto). Vennero tutti arrestati fra il 29 e il 30 aprile del 1976 e da allora scomparvero nel nulla e nessuno i riuscì più a venire a capo della fitta rete di bugie, falsi funzionari, dinieghi ed insabbiamenti operati dal regime di destra allora al potere. “Per anni da dittatura cilena ha cercato di negare l’evidenza dei sequestri e delle sparizioni,della famiglia Recabarren e di centinaia di altri cittadini, coinvolgendo in un crescendo di menzogne anche governi di altri paesi – dichiara l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente Riccardo Revello - di certo rimane, a tutt’oggi, il silenzio su quelle morti e il rimpianto dei familiari che sono rimasti ad attendere un ritorno in cui ormai non sperano e che continuano a veder inevaso il proprio desiderio di verità”. Per protestare contro questa e qualunque altra violazione dei diritti umani, il progetto internazionale Ecomemoria intende contribuire a mantenere viva la memoria di persone che hanno vissuto e sono scomparse nel nulla per mantenersi fedeli ai propri ideali di libertà e giustizia: il mettere a dimora essenze arboree vuol essere, anche in paesi così lontani geograficamente da dove costoro vissero e trovarono la morte, un modo per onorare il sangue versato e la memoria storica di un’intera nazione straziata dai genocidi fascisti. Come cantava il poeta Pablo Neruda: “…nessuno sa dove gli assassini sotterrano questi morti, però essi sorgeranno dalla terra a riscattare il sangue caduto, nella resurrezione del POPOLO”.
|
|