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Si sperimenterà nelle risaie del Casalese il rivoluzionario sistema israeliano di lotta alle zanzare.
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31/7/2003
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Un progetto innovativo e naturale di lotta alle zanzare, messo a punto dai laboratori di ricerca israeliani sarà sperimentato a partire dal prossimo anno nelle risaie casalesi. L’obiettivo è quello di abbattere in modo considerevole la proliferazione dei fastidiosi culicidi che abitualmente si sviluppano nelle produzioni risicole e che sono motivo di fastidio per gli abitanti delle zone interessate. Una delegazione casalese composta dal sindaco Paolo Mascarino e dall’Assessore alla Tutela Ambientale Riccardo Revello è rientrata nella notte di martedì dalla città di Beersheva, capitale della Ramat Negev dove si è svolto un incontro per la costituzione del consiglio di amministrazione della “New Cells LTD”, società che si occuperà del progetto. Dall’Italia erano presenti anche i rappresentanti del CAA (Centro Agricoltura ed Ambiente) di Bologna, dottor Paolo Ceccardi e dott. Romeo Bellini, che detengono il 42,5 % della Società. Gli altri componenti dell’assetto societario sono per il 42, 5 % l’ IPV israeliano, per il 10 % l’Università di Beersheva e per il 5 % il Centro Sperimentale di Agricoltura Applicata dei Paesi del Mediterraneo Orientale rappresentato dal dottor Gabai. Il Comune di Casale ha partecipato come membro uditore al Consiglio di Amministrazione durante il quale il dottor Ceccardi, Presidente CAA, ha chiesto che dei quattro posti spettanti nel CdA al suo consorzio , uno sia assegnato all’Assessore Riccardo Revello . La scelta di Revello è stata motivata dal fatto che nel prossimo anno la sperimentazione sarà fatta sul territorio casalese e compito dell’Assessore sarà quello di coordinare le attività. Da notare inoltre la rilevante presenza nella “New Cells LTD” del dottor Gabai che sovrintende al Centro di Ricerca per la realizzazione dei nuovi prodotti da sperimentare, dopo che avranno superato i rigorosi test di registrazione e di controllo dell’Unione Europea e del Ministero italiano. La nuova formulazione utilizza la tecnologia di nanovescicole delle dimensioni che vanno da venti a cinquanta nanometri (un nanometro equivale ad un millesimo di micron, che a sua volta è un milionesimo di millimetro). Date le microscopiche dimensioni delle stesse il prodotto è presentato in forma liquida. Le microcapsule del prodotto conterranno tre tossine del B.t.i. suddivise dalle spore che rallentano l’efficacia dell’intervento. Il prodotto contiene anche il “natural liposaccaride saponin”, brevetto mondiale della centro di ricerca con sede in Israele che viene già utilizzato in Europa per il trasporto dei medicinali all’interno del corpo umano nella lotta al cancro. Le possibilità straordinarie che vengono offerte dalle nanotecnologie consentono di realizzare un prodotto assolutamente innovativo che non è nocivo né per l’ambiente né per le colture trattate, in questo caso il riso: è già stato verificato che, anzi, esso è di contributo alle produzioni risicole perché in grado di stimolare alcune proteine che favoriscono la crescita del riso. La presenza, inoltre, delle saponine in questa nanovescicole è una garanzia di difesa dall’attacco dei raggi ultravioletti. Attualmente, infatti, uno dei problemi dell’uso del B.t.i. sta nel fatto che dopo circa 12 ore i raggi ultravioletti ne riducono sensibilmente l’efficacia. Il nuovo prodotto messo a punto nei laboratori israeliani garantirà l’efficienza da sette a dieci giorni e questo è un grande risultato se si considera che il B.t.i. causa una mortalità del 95 % delle larve di zanzara. Come verrà distribuito il prodotto in risaia? La prima ipotesi prevede l’introduzione nelle coltivazioni tramite la rete idrica dei canali, perché il prodotto galleggia e non viene trattenuto dall’erba. Se la sperimentazione confermerà i risultati di laboratorio si avrà un evidente risparmio perché non si dovranno più utilizzare gli elicotteri, si avrà una efficacia duratura dell’azione anticulicida e il prodotto si potrà introdurre anche con il riso già alto. Il cronoprogramma del progetto prevede: nel 2003 esperimenti in laboratorio e semicampo, nel 2004 in campo con dimensioni controllate e nel 2005, a certificazioni ottenute, su grande scala. La sperimentazione avrà una durata di sei anni, durante i quali i controlli in itinere tenderanno a migliorare il prodotto e a far crescere la qualità del riso. Uno degli aspetti internazionali di grande rilevanza è che questo nuovo trattamento potrà abbattere la proliferazione delle zanzare portatrici di malaria nei paesi dove questa malattia è ancora endemica. Il progetto presentato durante l’incontro è cofinanziato dal Ministero per l’Industria d’Israele con un intervento di due milioni di dollari e da una banca americana per lo sviluppo tecnologico per altri due milioni di dollari. Questa collaborazione è scaturita dal fatto che esiste un trattato di collaborazione scientifica tra Stati Uniti ed Israele. “Siamo consapevoli che la battaglia è ancora lunga – dichiarano il Sindaco Paolo Mascarino e l’Assessore Riccardo Revello – ma siamo fiduciosi in un riscontro positivo della sperimentazione di questo prodotto, che potrebbe davvero dare un contributo decisivo alla lotta alle zanzare senza arrecare danno all’ambiente e alla coltivazione del riso. Siamo inoltre contenti cha Casale abbia l’opportunità di giocare un ruolo attivo e rilevante nella risoluzione di un problema annoso e ancora dibattuto ”.
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