La Bacheca


Casale intitola una via a Giuseppina Gusmano 14/4/2008
Giusta tra le Nazioni Venerdì 18 aprile alle ore 18
alla presenza del sindaco Paolo Mascarino e di altre autorità, si svolgerà la cerimonia di intitolazione della via in collina Sant’Anna (tra via Fenoglio e salita Sant’Anna) a Giuseppina Gusmano, la casalese che, per aver protetto e salvato i ragazzi dell’orfanotrofio ebraico di Torino, ricevette dallo Stato di Israele il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni”.
“Sono sinceramente felice e orgoglioso di dedicare una parte della nostra città a una donna che seppe dare ciò che di meglio può dare una persona, pur a rischio della sua stessa vita. L’esempio di Giuseppina Gusmano deve essere una guida per tutti in un’epoca in cui, purtroppo, spesso si riaffacciano odi e intolleranze che sono vere e proprie vergogne, nonché rischi concreti, per l’intera umanità” dice il sindaco di Casale Monferrato Paolo Mascarino.
Giuseppina Gusmano, il cui nome compare su di una targa posta sotto una pianta nel viale Degli Ulivi a Gerusalemme dal 2001, anno in cui le venne attribuito, postumo, il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni, fu protagonista di un’opera che valse a salvare molte vite di giovani ebrei.
Dal 1943 Giuseppina Gusmano ha protetto e salvato i ragazzi dell’orfanotrofio ebraico di Torino. La storia ha inizio nel 1942, quando gli attacchi sulla città di Torino si intensificano e per questo viene deciso di trasferire i giovanissimi ospiti dell’orfanotrofio dal capoluogo subalpino a casale Monferrato. Erano circa una quindicina e trovarono in Giuseppina Gusmano un’insegnante, ma anche un’amica nel collegio ebraico. E fu proprio lei, dopo l’8 settembre del ’43 ad avvertirli del pericolo e a prendere la coraggiosa decisione di ospitarli tutti a casa sua. In una notte, a piccolo gruppi, i ragazzini lasciarono il ghetto per raggiungere l’abitazione dell’insegnante sulla Collina di Sant’Anna, proprio dove è situata la via intitolata a Giuseppina Gusmano.
Quest’ultima, oltre a riuscire a garantire un nascondiglio ma anche il vitto (non facile in quel periodo) ai ragazzi, seppe conquistare la collaborazione dei vicini e la loro solidarietà al fine di non essere denunciata.
Rintracciando i parenti, si riuscì a porre in salvo tutti i giovani, l’ultimo dei quali a lasciare il nascondiglio fu Emanuele Pacifici, nel collegio ebraico dal 1941 e amico della figlia di Giuseppina Gusmano, Dirce.
Emanuele e Dirce, molti anni dopo si incontrarono grazie a un libro di Giampaolo Pansa. E grazie a quell’incontro venne ricordata quella storia che Giuseppina Gusmano, per modestia, aveva sempre custodito per sé. Il 15 marzo del 2001, a due anni dalla morte, nel municipio di Casale Monferrato alla donna che salvò i giovani ebrei venne attribuito il riconoscimento che accomuna gli eroi della Shoa, il Giusto tra le Nazioni.