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Red Eye ownz u

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Appuntamento a TEATRO - LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA 3/3/2008
di Carlo Goldoni con TONI SERVILLO - 4 e 5 marzo 2008 -- ore 21.00
LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo, Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D'Amore, Mariella Lo Sardo
regia di Toni Servillo
PICCOLO TEATRO DI MILANO - TEATRO D'EUROPA - TEATRI UNITI


Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente (…).
I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità.
Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia.

Toni Servillo

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Che interpreti il furbo servo Dubois di Marivaux o il geloso Peppino di Eduardo, o, al cinema, l'indimenticabile Titta Di Girolamo delle "Conseguenze dell'amore", o il magnifico commissario Sanza de "La Donna del Lago", Toni Servillo è un artista che imprime ad ogni interpretazione e regia un tocco inconfondibile. E questa sua lettura goldoniana ne è un'ulteriore, magistrale conferma. Come già nel suo eduardiano "Sabato, domenica e lunedì", anche in questo Goldoni Servillo arriva al nocciolo dell'opera, che alla fine è simile nei due drammaturghi tra loro così lontani: entrambi infatti pongono al centro della propria esperienza teatrale l'indagine spietata dell'uomo medio italiano, le cui manchevolezze e miserie costituiscono il tessuto di una classe da sempre latitante nel nostro paese, la borghesia. La Trilogia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient'altro che il contenitore di tutto l'orrore, le noie e le isterie della vita stessa. Ma racconta anche qualcosa di più terribilmente contemporaneo: il desiderio di esserci piuttosto che di essere. Il risultato finale è una malinconia infinita, perché ciascuno si ritrova davanti a una parete grigia e dietro quella parete grigia c'è un inesorabile temporale.
Comprimendo i tre testi in un'unica serata per restituire appieno il disegno unitario della Trilogia, Toni Servillo ha intessuto uno spettacolo di grande freschezza, divertente, molto ben congegnato e caratterizzato da un ritmo serrato capace di rivelare ogni venatura, anche la più piccola, di quest'opera dall'implacabile perfezione. Eccelente l'intero cast, a partire dagli interpreti principali: Andrea Renzi (Leonardo), Eva Cambiale (Vittoria), Tommaso Ragno (Guglielmo), Paolo Graziosi (Filippo), Anna Della Rosa (Giacinta), Gigio Morra (Fulgenzio) e Betti Pedrazzi (Sabina).
Per se stesso Toni Servillo si è riservato il ruolo sulfurino di Fernando, l'impenitente scroccone. Un personaggio comico che è insieme una maschera nera, l'elmento perturbatore da cui traluce il pessimismo di fondo di questa commedia, all'apparenza divertente, ma in realtà sottesa di un'amara malinconia.
Salutata ovunque da un enorme consenso di pubblico e di critica (Franco Cordelli sul Corriere della Sera l'ha definita "strepitosissima", tale da "svecchiare di colpo il teatro italiano"), questa Trilogia è un appuntamento assolutamente imperdibile.