I colombi sono divenuti in molte città europee un grosso
problema a causa della loro crescita incontrollata. Basta citare la quantità
annuale di granaglie consumate dalla popolazione di colombi di Casale, pari ad
almeno 200 tonnellate, buona parte delle quali sottratte all’agricoltura, e
di grano prodotto, circa 50 tonnellate riversate quasi tutte in città, per
rendersi conto della gravità del problema. Per tentare di frenare questa
tendenza è indispensabile coordinare più linee d’intervento, dirette ed
indirette. Le prime consistono nell’agire direttamente sulla popolazione dei
colombi (sterilizzazione, introduzione di predatori…), le seconde nel
ridurre loro le risorse di cui necessitano (cibo, acqua, siti di
nidificazione…). Operando esclusivamente con metodi diretti, dopo poco
tempo, a causa dell’abbondanza delle risorse a disposizione, la popolazione
torna ai livelli iniziali. Agendo
solo sulle risorse, i colombi presenti sono spesso in grado di trovarne di
nuove. Solo operando di concerto si può sperare di ottenere risultati
apprezzabili e duraturi. PREVENZIONE PER LA NIDIFICAZIONE DEI COLOMBI L’ordinanza n.165 del 1 settembre 2000, che prevede tra
l’altro la chiusura degli accessi ai luoghi di sosta e nidificazione, è
stata concepita come primo passo in questo senso. Riducendo fino a far
scomparire i luoghi di nidificazione dei colombi di città, le operazioni di
controllo della popolazione potranno dare i risultati auspicati. I colombi di città, discendenti di specie rupicole,
prediligono come dimore notturne e siti di nidificazione soprattutto
sottotetti, fori esterni e sporgenze sufficientemente profonde presenti sulle
facciate degli edifici, ma anche alloggi e case abbandonate. Pertanto è
necessario chiudere ogni accesso ai sottotetti, ai locali disabitati ed
impedire la sosta sulle sporgenze esterne. Va inoltre ricordato che nell’Ordinanza vi è
l’intenzione di tutelare la salute dei cittadini, non solo dalle malattie
eventualmente propagate dai colombi, ma anche dal “polverino” di amianto
talvolta impiegato come isolante nei sottotetti, da cui può essere smosso
dall’andirivieni dei colombi. CONSIGLI Grossi accessi come finestre, abbaini, lucernai o buchi
di notevoli dimensioni si debbono chiudere con materiali sufficientemente
robusti, a causa della caratteristica dei colombi a tornare sempre negli
stessi luoghi, insistendo a lungo buttandosi sulle chiusure dei siti prima di
desistere. Pertanto è consigliabile l’utilizzo di pannelli di legno o reti
d’acciaio elettrosaldato, a seconda delle caratteristiche e delle necessità
del luogo da chiudere. In ultima analisi, le opere in muratura danno i
risultati migliori. Piccoli buchi d’accesso si possono agevolmente chiudere
con dei rotoli o gomitoli di griglia, eventualmente inchiodati all’assito
del tetto. Essi sono poco costosi, poco visibili ed efficaci. Buchi quadrati
più piccoli di 5 x 5 cm. o circolari con diametro inferiore a 6 cm., non sono
da chiudersi, in quanto non permettono l’ingresso dei colombi permettendo
invece l’ingresso di uccelli di taglia minore e pipistrelli. Tegole e soprattutto coppi possono essere spostati dai
colombi per farsi un accesso. Se è programmato il rifacimento della copertura
della casa, è bene prevedere il posizionamento di un sottocoppo o la
costruzione di un assito su cui disporre la travatura e le tegole. Se invece
il tetto è privo di tali strutture e non è previsto il suo adeguamento, è
sufficiente tendere e fissare in più punti sui listelli dell’ordito una
robusta rete metallica elettrosaldata, a non più di 2 cm. dai coppi Cornicioni ed altri oggetti esterni si possono proteggere
con dissuasori elettrici o meccanici di buona qualità. Dati i rilevanti problemi di igiene ambientale causati
dai colombi presenti allo stato libero nel territorio cittadino ed essendo
aumentati in misura eccessiva provocando preoccupanti inconvenienti agli
edifici pubblici e privati mediante insudiciamento di balconi, davanzali e
marciapiedi con conseguenti rischi di natura igienico-sanitaria. Per porre rimedio a questa situazione il Sindaco di
Casale ha emanato l’ordinanza n.165 che ordina:
SANZIONI Sono previste sanzioni amministrative ai trasgressori dell’ordinanza
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